“Non basta negare la realtà per cambiarla. Il Paese è di nuovo fermo. Tutte le previsioni del governo si sono rivelate inattendibili”. E` quanto sottolinea oggi la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan in una intervista al “Secolo XIX”.
“Oggi la crescita del nostro Pil è ferma allo 0,2% . Già da tempo tutti gli indicatori portavano a questa situazione: manca una politica energetica, la visione della politica industriale, serie riforme fiscali e della Pa» aggiunge la leader Cisl che in vista del Def reclama “misure anticicliche come lo sblocco delle infrastrutture, investimenti nel Def per far ripartire il Paese e la coesione sociale, risorse per i contratti della Pa e la riforma fiscale per lavoratori dipendenti e pensionati”. La Furlan sottolinea che “il tema oggi è cosa fare per impedire che la recessione tecnica si trasformi in recessione tout court. Dal Def abbiamo bisogno di indicazioni per la crescita e lo sviluppo, per la coesione sociale. Anche perché la prossima finanziaria partirà con uno zaino pesante: 8 miliardi da trovare per via del taglio sulla crescita del Pil, 25 miliardi per l`Iva e 10 miliardi per quota 100 e reddito di cittadinanza».
La leader Cisl annuncia che i sindacati hanno in previsione tutta una serie di iniziative e mobilitazioni unitarie a partire dal primo maggio per indurre il governo a cambiare la propria linea economica. “Io vedo che in questi giorni Lega e Cinquestelle sono alla rincorsa elettorale, ma che c`è poco impegno sui temi della crescita del Paese» aggiunge la Furlan. “Su fisco noi chiediamo che finalmente si guardi ai lavoratori dipendenti e ai pensionati che sono l`85% degli azionisti dell`erario ed hanno bisogno di stipendi e pensioni più pesanti . Aiutare loro significa aiutare l`80% delle imprese italiane, quelle che producono per i consumi interni”.
E.G.