Dialogo a distanza tra i segretari di Cgil e Cisl sugli schermi Rai nel pomeriggio domenicale. Susanna Camusso da Lucia Annunziata a “In mezz’ora” e Raffaele Bonanni da Giletti a “Domenica In. Ne riporta i contenuti Massimo Franchi sull’Unità. A Monti, per il quale l’atteggiamento del suo governo rispetto alle parti sociali ha avvicinato “la Costituzione materiale a quella formale”, Camusso ribatte: “la Costituzione formale prevede che la Repubblica sia fondata sul lavoro e l’Italia in questo modo si sta allontanando da questa previsione”. Sull’articolo 18, la richiesta, reiterata, della Cgil è quella di “trovare una soluzione che reintroduca in tutte le tipologie il reintegro, quello è il deterrente”, seguendo dunque ad esempio il “modello tedesco”. Conferme anche sugli scioperi: la Cgil seguirà tutto l’iter parlamentare e “lo sciopero generale potrebbe arrivare alla fine di maggio». La data – specifica camusso – sarà comunque decisa dalla segreteria nei prossimi giorni, tenendo conto del cammino del disegno di legge in Parlamento: lo sciopero generale quindi potrebbe essere indetto “anche prima”.
Meno di un’ora dopo, Raffaele Bonanni afferma: “In questa vicenda del mercato del lavoro tutto è stretto da estremismi che non favoriscono una via d’uscita autorevole e ragionevole”. “Ho il timore – spiega il segretario generale della Cisl – che Camusso abbia la giacca tirata da realtà estremistiche al proprio interno”. “La soluzione migliore – afferma – è quella di far dialogare le parti per trovare una mediazione e una via d’uscita in un’Italia che rischia di non avere più un investitore”. Quanto alla riforma dell’articolo 18, Bonanni ribadisce di prendersi il merito del ravvedimento del governo sugli abusi possibili sui licenziamenti economici: “Monti, su nostra richiesta e per evitare abusi – ha sottolineato il leader Cisl – ha detto che farà una norma che stringerà le maglie” per definire i requisiti per i licenziamenti giustificati da cattiva situazione economica delle aziende “da quelli di altra natura”.