Cono o coppetta? Qualunque sia la vostra scelta se dici gelato dici Italia. Almeno per quello artigianale. Con 600 milioni di porzioni vendute nel 2024 il nostro paese leader del mercato europeo, con una quota che si attesta al 26,4%, seguiti da Germania 25,1% e Spagna al 20,6%. Questo secondo i dati forniti dalla Mostra Internazionale del Gelato, uno degli eventi di punta del settore, che si terrà a Longarone dal 30 novembre al 3 dicembre 2025.
Positivo anche l’export. Tra il 2023 e il 2024 le esportazioni di gelati italiani artigianali sono cresciute del 10,8%, per un valore di quasi 388 milioni di euro e volumi superiori ai 100 milioni di kg, in crescita del19% sul 2023. I mercati principali di riferimento sono Germania, Spagna, Francia e Stati Uniti.
Ma in tutto questo non c’è solo il gelato. L’intera filiera, tenuto conto degli ingredienti, dei semilavorati e dei macchinari vale quasi 5 miliardi di euro di fatturato e dà lavoro a 120mila persone, occupate in 39mila punti vendita, distribuiti tra 9.235 gelaterie pure, 12mila pasticcerie e 18mila bar. Il segmento degli ingredienti e semilavorati ha un fatturato di 1,1 miliardi di euro e un export pari al 67% del totale, mentre il comparto delle macchine e attrezzature per gelaterie ha generato 670 milioni di euro (+3% rispetto al 2023). Le principali destinazione includono Stati Uniti, che cubano quasi il 20% dell’export, Regno Unito, Germania, Spagna e Francia.
Un settore dunque in forma ma che come molti altri fatica a trovare personale, soprattutto quello qualificato. A lanciare l’allarme è Fipe-Confcommercio. Nel 2024 le imprese, spiega l’associazione, hanno avuto difficoltà nel reperire 27mila figure. Un tema che non riguarda solo il periodo estivo visto che il 40% degli esercizi apre tutto l’anno e secondo un’indagine internazionale, condotta da AstraRicerche per l’Istituto del Gelato Italiano, il 63,5% degli intervistati consuma il gelato almeno una volta al mese. Una tendenza particolarmente marcata proprio nei paesi dal clima più rigido, come Germania, Regno Unito e Stati Uniti.
Tommaso Nutarelli





























