Wei Jingsheng, il più famoso dei dissidenti cinesi in esilio, ricevuto tempo fa dai sindacati italiani, chiede al Comitato Internazionale Olimpico (CIO) di non assegnare alla città di Pechino la sede delle Olimpiadi dell’estate 2008: “La situazione dei diritti umani in Cina sta attualmente peggiorando”, ha detto Wei ai giornalisti, dopo una riunione del Forum per la Democrazia in Asia, che si è tenuta oggi al Parlamento Europeo. I delegati del CIO si riuniscono venerdì a Mosca per decidere sulla sede dei Giochi Olimpici del 2008, e al momento Pechino appare la città favorita, contro le altre candidature che sono Parigi, Toronto, Osaka e Istanbul. Spero che prima di prendere una decisione, i membri del CIO ci pensino bene”, ha commentato Wei, rimasto in carcere dal 1979 al 1997 per avere chiesto una democrazia pluralistica in Cina.
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