“L`emendamento al Dl Aiuti bis approvato in commissione bilancio e finanze del Senato, che prevede un trattamento economico accessorio ulteriore per i vertici di forze di polizia, forze armate e ministeri,in deroga al limite di legge esistente per tutti i dipendenti della Pa fissato in 240 mila euro l`anno, è una scelta incomprensibile vista la condizione sociale del paese”. Lo affermano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.
“È offensivo – proseguono – per chi in queste ore non riesce a mettere insieme pranzo e cena per la propria famiglia, per chi va in cassa integrazione e non ha alcun sostegno per l`emergenza inflazione e bollette vedere che gli alti vertici dell`amministrazione pubblica vedono elevarsi la propria retribuzione oltre i 240 mila euro”.
Le federazioni di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa chiedono “un intervento del presidente Draghi e del governo ancora in carica per cancellare un emendamento odioso e inserire nella legge di Bilancio, che dovrà presentare in Europa nelle prossime ore, le risorse per sostenere le lavoratrici e i lavoratori in questa ennesima crisi economica, per rinnovare i contratti di lavoro 2022/2024 delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici e allineare le loro retribuzioni a quelle dei colleghi europei e utili a tutelare il potere d`acquisto dall`inflazione superiore all`8 per cento”.
“Così come chiediamo risorse per un piano straordinario di assunzioni per evitare la chiusura di uffici pubblici ormai al collasso”, concludono.
Per il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, “È davvero inaccettabile l`emendamento al Dl Aiuti bis approvato in commissione bilancio e finanze del Senato – ha sottolineato il segretario a margine del Consiglio Generale della Cisl di Arezzo – che prevede una deroga al limite di legge esistente per i trattamenti economici di tutti i dipendenti della P.A. fissato in 240 mila euro l’anno. In un momento in cui tutto il Paese è chiamato ad enormi sacrifici per effetto del caro- bollette e dell`aumento dell`inflazione proporre nuovi aumenti di stipendio per alcune figure dirigenziali e manageriali, pur di assoluto rispetto, è una scelta sbagliata sotto tutti i punti di vista. Fa bene il governo ad intervenire cancellando l`emendamento, rafforzando invece le risorse per sostenere famiglie, lavoratori ed imprese, rinnovando i contratti pubblici scaduti e tutelando il potere d`acquisto di salari e pensioni”.
Per il leader della Cgil Maurizio Landini “Nel dl Aiuti bis han votato che l’aiuto va a chi prende più di 240mila euro: è una cosa indegna contro la dignità delle persone che le tasse le pagano tutti i giorni”, ha sottolineato in occasione dell’assemblea dei delegati, spiegando che “c’è un’unica cosa da fare, cancellare quel provvedimento”. Secondo Landini “chi ha un reddito di 240 mila euro non ha il problema di pagare affitto, pagare le bollette, mentre il decreto Aiuti dovrebbe aiutare chi non ce la fa ad arrivare a fine mese”.
Ne pomeriggio odierno, il governo ha presentato un emendamento soppressivo dell`articolo 41 bis, relativo al superamento al tetto dei compensi dei super manager della P.A., inserito nel decreto Aiuti bis. E’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
E.G.


























