Dopo la proroga alle misure di sostegno contro il caro bollette e che contiene anche interventi per il settore sanitario e in materia fiscale, Cgil, Cisl e Uil non tardano a sollevare alcune critiche durante un’audizione nelle Commissioni riunite Finanze e Affari sociali della Camera che hanno avviato l’esame del provvedimento.
Gianna Fracassi, vice segretaria generale della Cgil, ha sottolineato come le misure per alleggerire l’impatto dell’aumento delle bollette energetiche per famiglie e imprese siano “sostanzialmente proroghe di interventi già adottati in precedenza, come il bonus sociale. Si va avanti da due anni con le proroghe ma le misure non sono sufficienti a migliorare la situazione di lavoratori e pensionati a fronte di un aumento consistente del costo della vita”. Sul filone sanitario, Fracassi ha spiegato che le misure del decreto “non rispondono alle necessità per fronteggiare l’emergenza sia nelle liste d’attesa, sia nei servizi di emergenza e urgenza”. Per quanto riguarda il fisco, la vice segretaria della Cgil ha giudicato “grave” il fatto che si sia deciso di “prevedere una causa di non punibilità per i reati tributari. Questo tipo di norme, in controtendenza rispetto alle intenzioni del governo di combattere l’evasione, non producono semplificazione ma incentivano l’evasione”.
Per la Cisl è intervenuto il segretario confederale Giulio Romani, secondo cui è necessario affrontare il tema legato alla formazione del prezzo del gas che “continua ad essere elevato.
Vanno bene gli strumenti di sostegno alle famiglie, ma sono insufficienti rispetto all’aumento dei prezzi”. In campo sanitario il segretario confederale della Cisl ha espresso “forti perplessità” sulle misure previste, perché non vengono affrontati i veri nodi che sono quelli legati “alla carenza di personale e al mancato rinnovo dei contratti di lavoro. Le esternalizzazioni mettono una ‘toppa’ ma i problemi strutturali non si risolvono”.
Critica la Cisl anche sulla parte fiscale del decreto. “Si continua ad incoraggiare l’infedeltà fiscale – ha detto Romani – con un danno per i contribuenti onesti e per lo Stato”.
Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, sottolineando la scarsità di risorse a sostegno delle famiglie a fronte dell’aumento dell’inflazione, ha auspicato che il “Parlamento intervenga per aumentare il gettito dagli extraprofitti” delle società energetiche. “Si era partiti da un’ipotesi di 10 miliardi, poi si è arrivati a 2,6 miliardi e ora vengono ulteriormente decurtati”. Per quanto riguarda le norme fiscali, Proietti ha criticato “gli interventi di depenalizzazione dei reati tributari” contenuti nel decreto. “La pace fiscale – ha aggiunto – va fatta con i contribuenti che pagano le tasse, con i lavoratori dipendenti e i pensionati. A loro serve un fisco semplice e amico. Nel decreto, invece, c’è un incentivo all’evasione”.
e.m.