All’indomani dell’incontro con i sindacati, arriva il via libera da parte del governo al Dl Lavoro. “In una giornata dedicata al lavoro e ai lavoratori anche il governo ha introdotto dei provvedimenti importanti, a sostegno delle famiglie con un ulteriore intervento sul cuneo contributivo e un intervento annunciato da tempo per l’introduzione dell’assegno dei inclusione, a favore delle famiglie con condizioni di fragilità”. Sono queste le parole della ministra del Lavoro, Marina Calderone, al termine del Consiglio dei ministri durato circa un’ora e mezza. “Il provvedimento sul lavoro contiene una visione, quindi non è vero ciò che dicono i sindacati che non ci sia una strategia”, aggiunge in risposta alle polemiche sollevate da leader sindacali dopo l’incontro del giorno precedente. “Questo è un Governo di legislatura, più strategia di lungo termine di questa credo non ci sia. Posso assicurare che i nostri non sono interventi spot, c’è invece una visione che poi si concretizzerà e scaricherà a terra”.
Calderone, che per prima rivela alla stampa quanto approvato nel corso della seduta, parla innanzitutto della dibattuta riforma del Reddito di cittadinanza, ora sotto la denominazione assegno di inclusione: “È la prosecuzione di quel riferimento alla volontà di dividere la platea per meglio dimensionare gli interventi a favore di nuclei familiari che hanno soggetti che hanno diverse necessità” precisa la ministra, aggiungendo che la misura “interesserà i fragili: nuclei familiari che hanno over 60, componenti con disabilità o minorenni”.
Nei provvedimenti varati dal governo “è prevista una misura di attivazione al lavoro in cui l’elemento importante è che chi vuole intraprendere il percorso lo deve fare manifestando la sua volontà e dando una manifestazione di attivazione importante. Chi sarà inserito nei percorsi di formazione avrà un sostegno per la durata del percorso di formazione o una possibilità di fare il servizio civile”.
“Abbiamo tanti posti di lavoro disponibili, ma una difficoltà a intercettare” lavoratori disponibili e, dunque, “dobbiamo cercare di mettere in campo tutte le nostre forze” per risolvere questo problema. Per questo motivo la viene messa a punto una piattaforma per far incrociare domanda e offerta di lavoro che “ha la caratteristica di favorire l’interoperabilità delle banche dati e mettere a sistema tutte le informazioni legate ai centri per l’impiego, le agenzie per il lavoro, l’Inps, gli enti di formazione e le aziende stesse. La piattaforma sarà operativa in tempi brevissimi”. Sulle nuove misure dell’assegno di inclusione e del sostegno per i percorsi di formazione ci sarà “una intensificazione dei controlli”, avverte quindi la ministra.
Per quanto riguarda la misura sui contratti a termine, l’obiettivo del governo “non è certamente quello di rendere più precario l’utilizzo di questi strumenti” come la ministra dice di aver letto da più parti, “ma invece quello di rendere più agevole l’interpretazione di una norma che ha delle difficoltà applicative. Il concetto che vogliamo portare avanti è quello di dire che il decreto dignità non ha contribuito a rendere più stabile il lavoro. Se si vedono le indicazioni sui contratti a termine – ha spiegato – ci si rende conto che in Italia in media il contratto a termine dura meno di 12 mesi. Questo proprio perché c’era una evidente distorsione sulle causali di rinnovo. Noi affidiamo alle parti sociali la definizione delle causali tipiche con l’intento di utilizzare al meglio tutte le forme contrattuali cercando di rendere sicuramente anche più inclusivo il mondo del lavoro”.
In materia di sicurezza è stato costituito un fondo per il risarcimento delle famiglie che hanno perso i loro figli nei percorsi di alternanza scuola-lavoro. “È un fondo – aggiunge Calderone- che prevede che saranno risarcite dal 2018 a oggi e poi anche nei prossimi anni anche se l’impegno di tutti è fare in modo che queste situazioni non si verifichino più. C’è anche un intervento importante da parte del Ministero dell’Istruzione di ridefinire le regole, anche ai fini di una migliore sicurezza”. In aggiunta ai “tanti interventi anche sul fronte della sicurezza sul lavoro” Calderone annuncia “l’intensificazione dei controlli per gestire in modo più appropriato le evidenze in materia di sicurezza”.
Quanto al taglio del cuneo, una nota diffusa dal Mef precisa che nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 circa 4 miliardi di euro vengono destinati, (senza ulteriori effetti sulla tredicesima) all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio. “Lo sgravio contributivo – si legge nella nota -, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila. L’aumento nella busta paga dei dipendenti viene stimato, nel periodo luglio-dicembre, fino a 100 euro mensili di media”.
Il decreto lavoro, inoltre, prevede 142 milioni nel 2023 per innalzare fino a 3 mila euro la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali per tutti i lavoratori dipendenti con figli minori. “Si tratta di una misura che punta a sostenere le famiglie limitando l’impatto dell’inflazione sui redditi”, spiega ancora la nota è inoltre previsto il rifinanziamento del fondo per riduzione della pressione fiscale prevista dalla scorsa legge di bilancio.
e.m.