Pareggio nel 2014 implica una riduzione del 7 per cento della spesa in termini reali. A sostenerlo è il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, secondo il quale l’obiettivo di un pareggio del bilancio contenuto nel Documento di finanza pubblica recentemente approvato dal Consiglio dei ministri “è conseguibile solo se vi concorreranno tutte le principali voci di spesa”. La crisi, osserva Draghi, “ha peggiorato le prospettive della finanza pubblica” e per questo “non è più rinviabile un duraturo riequilibrio dei conti pubblici”. “Data l’elevata pressione fiscale – continua – è inevitabile un significativo contenimento della spesa”. Draghi insiste sulla necessità di migliorare l’efficienza della spesa e punta il dito sull’insoddisfacente ritmo di crescita dell’economia italiana: “La ripresa dopo la crisi appare lenta” e c’é il rischio che “la crisi incida a lungo sul tasso di crescita potenziale dell’economia italiana, che nel 2007 veniva indicato attorno all’1,5 per cento, un valore già relativamente basso rispetto a quelli degli altriprincipali Paesi europei”. (FRN)



























