Negli ultimi giorni prima del voto per la corsa alla Cancelleria, in Germania si alimenta la discussione sulla previdenza legata al fattore generazionale. E tra i molti quesiti che infiammano le tribune politiche, uno in particolare emerge con forza: risparmiare per salvare le pensioni o investire per i giovani?
Nel corso dell’unico faccia a faccia televisivo tra i due principali contendenti, Angela Merkel e Martin Schulz hanno entrambi escluso categoricamente di voler innalzare a 70 anni l’età pensionabile, nonostante l’allungamento dell’aspettativa di vita dei tedeschi.
Ma tuttavia, durante il confronto ben poca attenzione è stata rivolta a temi “giovani”, come la formazione o l’economia digitale. Stando ai dati di fine agosto, l’Eurostat rileva che nel 2015 solo il 4,2% del Pil tedesco è stato destinato all’educazione, al di sotto della media europea del 4,9%.
Portare avanti questo trend comporterebbe il rischio di una “democrazia di pensionati”, come già aveva avvertito nel 2008 l’ex presidente Roman Herzog, il quale aveva ammonito i partiti politici dalla tentazione di “rivolgere un’attenzione sproporzionata” agli anziani, perché ciò potrebbe “condurre a una situazione in cui le vecchie generazioni depredano quelle più giovani”.
Il tasso di invecchiamento della popolazione tedesca è in netta accelerazione. Grazie a un’aspettativa di vita in crescita e alla diminuzione delle nascite, il numero degli over 60 in Germania rappresenta più di un terzo degli elettori (36,1%), il cui voto predilige i due partiti storici, la Cdu e la Spd, e in misura minore la Fdp, i liberaldemocratici. Gli elettori sotto i 40 anni sono meno di un terzo (29,3%). Per la prima volta nel 2015 oltre la metà dell’elettorato era oltre il 50 anni. E anche la partecipazione al voto è molto diversa a seconda dell’età: alle ultime elezioni, l’80% degli over 60 si è recato a votare, solo il 62,3% fra gli under 30.
Per arginare l’ingrossamento delle fila del “voto grigio”, prende sempre più piede l’ipotesi della Spd di abbassare l’età minima del voto a 16 anni già dal 2021, con l’ingresso in campo di 1,5 milioni di giovani elettori. Ma Merkel, probabile futura cancelliera per i prossimi 4 anni, si è già opposta fermamente alla proposta.
E. M.