“Enel lancia una sfida senza precedenti a lavoratori e sindacato, annunciando esternalizzazioni di attività core e un cambio epocale di orario di lavoro per gli operativi di e-distribuzione senza alcun accordo con il sindacato”. Lo sottolineano in una nota Filctem, Flaei e Uiltec che hanno deciso di aprire la vertenza con Enel annunciando di fatto lo stato di agitazione che sarà formalizzato come da procedura nei prossimi giorni.
“Le immissioni nel triennio 2024-2026 – continua la nota – produrranno addirittura una contrazione degli organici, se si tiene conto delle previste fuoriuscite. Enel, azienda centrale per il Paese e fondamentale per guidare la transizione energetica, è ormai solo concentrata a contenere la spesa, con un arretramento sul piano delle tutele, senza una visione per il bene del Paese, e incapace di creare valore”.
“Va ricordato, infatti, – proseguono le tre segreterie nazionali – che Enel gestisce una concessione pubblica, vive di costi riconosciuti, ha ricavi altissimi (particolarmente in e-distribuzione) e un costo del lavoro che incide pochissimo sul bilancio. Enel è una S.p.A. a controllo pubblico e, anche se fortemente partecipata da privati, di fatto gestisce i soldi delle bollette degli italiani per erogare un servizio pubblica utilità. Enel è l’azienda italiana con la maggiore capitalizzazione in Borsa ed ha il compito centrale di sviluppare, all’interno di una transizione energetica epocale, un piano industriale espansivo ed utile al bene del Paese”.
“Ciò che non possiamo accettare – spiegano Filctem, Flaei, Uiltec – è l’ingiustificata riduzione del costo del lavoro e delle conseguenti tutele, un sistema che in Enel non si era mai manifestato in precedenza”. Non è un atteggiamento moderno la riduzione dello smart working, con la riproposizione di una sorta di comando e controllo delle attività di lavoratrici e lavoratori di natura novecentesca”.
“Non è accettabile che per recuperare efficienza, (ricordiamo che Enel è un’Azienda tra le più efficienti al mondo), stia pensando ancora una volta di riproporre esternalizzazioni di attività Core, come ad esempio le manovre in cabina secondaria, attività altamente strategica e pericolosissima sul versante della sicurezza. Come, altresì, vorrebbe imporre, senza accordo con il sindacato, un cambio epocale di orario ai lavoratori operativi. Tutto questo è per noi inaccettabile”.
e.m.