“Venerdì sera la Ericsson ha fatto recapitare ai lavoratori circa 200 lettere di licenziamento. Semplicemente una vergogna”. Così, in una nota, Riccardo Saccone, segretario generale della Slc Cgil di Roma e del Lazio, che ha indetto stamattina, 24 luglio, un presidio davanti alla sede dell’azienda.
“Una vergogna per il settore delle telecomunicazioni – continua Saccone – che da dicembre a oggi sta registrando licenziamenti massivi, segno di un inquietante cambio di strategia delle aziende di un settore che, pur fra mille difficoltà, si distingue ancora per fatturati e ricavi di tutto rispetto.”
Inoltre, Saccone incalza sottolineando la “vergogna per il governo di questo paese che, ancora una volta, ha dimostrato di non essere in grado di fermare processi di ristrutturazione violenti messi in atto da aziende multinazionali che scaricano a turno sulle proprie filiali il peso delle loro incapacità . Un governo – continua- che, al di là dei proclami da cinegiornale Luce, non ha saputo fare altro che destrutturare la legislazione giuslavorista del paese senza predisporre alcun serio piano di sviluppo.”
La vicenda, “un altro brutto colpo anche per il tessuto produttivo di Roma e del Lazio che vede svanire ulteriori alte professionalità”, è anche frutto della “totale assenza di guida e di idee sullo sviluppo delle reti di comunicazione italiane. Sono anni ormai che manca una vera regia in un settore strategico come questo e quanto avvenuto venerdì in Ericsson non è che una prova di tutto ciò.”
“Nelle prossime ore occorrerà valutare con grande attenzione quali risposte dare a Ericsson e all’intero comparto delle telecomunicazioni – conclude Saccone – che vede il contratto di lavoro bloccato da tre anni e centinaia di licenziamenti collettivi. Se questo deve essere uno dei settori del futuro c’è davvero poco da stare allegri”.