All’Italia la maghlia nera tra i paesi europei per la più alta percentuale di Neet, i giovani tra i 18 e i 24 anni che non studiano né lavorano. È quanto emerge da uno studio pubblicato da Eurostat.
L’Istituto europeo di statistica certifica che degli oltre 38 milioni di giovani che vivono nell’Unione, il 40,4% studia, il 27,4% lavora, il 17,4% è in alternanza studio-lavoro mentre il 14,3% è catalogato come Neet (circa 5,5 milioni). Un dato, quest’ultimo, complessivamente in calo rispetto al 17,2% del 2012 e tornato sui livelli pre-crisi.
Guardando ai singoli paesi, il dato peggiore è quello dell’Italia con oltre un giovane su quattro (25,7%) che non studia né lavora. Seguono Cipro (22,7%), Grecia (21,4%), Croazia (20,2%), Romania (19,3%) e Bulgaria (18,6%). Un tasso di Neet superiore al 15% è stato registrato da Eurostat in Spagna (17,1%), Francia (15,6%) e Slovacchia (15,3%).
Il tasso di giovani Neet più basso si registra invece in Olanda (5,3%) seguita da Slovenia (8,0%), Austria (8,1%), Lussemburgo e Svezia (entrambe all’8,2%), repubblica Ceca (8,3%), Malta (8,5%), Germania (8,6%) e Danimarca (9,2%).