L’indice del settore manifatturiero dell’Eurozona cala ad aprile a 45.8, in discesa da 47.3 di marzo e al di sotto della soglia di non cambiamento che separa l`espansione dalla contrazione di 50.0 per il decimo mese consecutivo. È quanto emerge dall’ultima indagine HCOB di S&P Global. L’indice principale, si legge in una nota, “ha segnalato il peggioramento più veloce delle condizioni del settore da maggio 2020, durante la prima ondata di misure restrittive da Covid-19”.
“Tale debolezza probabilmente è attribuibile al fatto che parecchie aziende hanno accumulato enormi giacenze per fronteggiare i problemi che da parecchio tempo affliggevano la catena di distribuzione, ma adesso si stanno rendendo conto di aver esagerato”, ha detto Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank.
“Ad aprile la previsione futura è risultata in qualche modo positiva. Questo – ha sottolineato – potrebbe sembrare sorprendente, considerato il declino dei nuovi ordini. Tuttavia, secondo i dati Eurostat il livello del lavoro inevaso nelle quattro maggiori nazioni dell’eurozona rimane storicamente elevato, confermando l’opinione delle aziende campione che i loro livelli produttivi, nel breve termine, non si dovrebbero ridurre”.
Per quanto riguarda l’Italia ad aprile l’indice è ritornato a contrarsi, scendendo a 46.8 dal 51.1 di marzo. “L’indice ha segnalato non solo il primo deterioramento della prestazione del settore registrato finora nel 2023, ma anche il calo maggiore dallo scorso ottobre”, si legge nella nota di HCOB PMI con S&P Global. “Il risultato deludente del PMI riflette principalmente l’inversione di marcia dei nuovi ordini. Le aziende campione hanno riportato una minore attività di mercato, caratterizzata dalla titubanza sia da parte dei clienti nazionali che di quelli esteri. In generale sia gli ordini generali che quelli esteri sono diminuiti al tasso maggiore registrato sinora nel 2023”.
L’economia manifatturiera dell’Italia ha subito un aprile impegnativo, viene spiegato, con le condizioni operative in peggioramento per la prima volta durante il 2023, e al tasso maggiore dallo scorso ottobre. Sia la produzione che i nuovi ordini sono diminuiti da marzo, mentre l’attività di acquisto è stata ridimensionata notevolmente. “I prezzi di acquisto sono crollati notevolmente e i tempi medi di consegna hanno riportato il miglioramento più significativo dall’apice della crisi finanziaria del 2009”, spiegano gli analisti.
“Dopo un incoraggiante primo trimestre dell’anno, ad inizio del secondo trimestre il settore manifatturiero italiano delude un po`. Il valore dell`HCOB PMI di aprile è crollato di oltre 4 punti sino a raggiungere 46.8, ovvero il livello minimo da ottobre 2022”, dice Tariq Kamal Chaudhry, Economist presso Hamburg Commercial Bank. “La situazione è particolarmente difficile per la produzione e i nuovi ordini, con i rispettivi indici in discesa di 5 punti rispetto al mese precedente. Arrivano però buone notizie sul fronte dei prezzi. Gli indici HCOB PMI dei prezzi di acquisto e quelli di vendita hanno continuato a ridursi raggiungendo ora livelli mai osservati dal 2020”, conclude.
e.m.