Nella notte tra venerdì e sabato il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la proposta di legge per la costituzione di consorzi di sviluppo industriale, nata su iniziativa della Rsu dell’ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) e presentato lo scorso aprile a prima firma della consigliera M5s Silvia Noferi. Il testo è stato approvato a maggioranza, con il favore di Pd, M5s, Italia Viva e del consigliere di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci. Contrari Lega e Elisa Tozzi (Fdi).
Un gruppo di rappresentanti del collettivo di fabbrica si è riunito in presidio davanti la sede dell’Assemblea legislativa in attesa del voto già dalle 19 e al momento dell’approvazione ha festeggiato con fumogeni e fuochi d’artificio. “Nella vita, comunque vada, sobrietà. È legge”, commentano con entusiasmo dal collettivo.
La legge, si spiega nella relazione illustrativa, punta a “favorire la nascita e lo sviluppo di società cooperative, sostenere lo sviluppo economico, salvaguardare i livelli occupazionali e incentivare la ricollocazione dei lavoratori e delle lavoratrici di aziende in situazioni di crisi”. La costituzione dei Consorzi almeno al 51% pubblici può essere promossa da vari enti tra cui la Regione, la Città metropolitana, le Province e i Comuni.
Previste “azioni di riqualificazione infrastrutturale nelle aree industriali dislocate sul territorio regionale, creando le condizioni per nuovi insediamenti produttivi e favorendo i processi di riconversione delle aziende esistenti”. I consorzi, si legge ancora nella relazione illustrativa, potranno anche “individuare e acquisire, anche su proposta della Regione, aree industriali e immobili destinati alla produzione, con priorità per il recupero e l’ampliamento delle aree dismesse” e “agevolare, in caso di crisi industriali, la cessione dell’azienda o di rami d’azienda ai lavoratori o a cooperative da essi costituite, per favorire la continuità dell’attività”.
Soddisfazione anche dalla Cgil. Così in una nota Fabio Berni, della segreteria Cgil Toscana: “Riteniamo importante l’approvazione della proposta di legge sui consorzi di sviluppo industriale, arriva uno strumento importante per affrontare le innumerevoli crisi industriali e settoriali presenti nella nostra regione e nel paese. Come Cgil chiediamo da tempo che le istituzioni, a partire dal governo, svolgano un ruolo attivo in in economia e riteniamo infatti che la mancanza di politiche industriali sia un elemento che mette a serio rischio, in questa fase difficile, interi settori, dall’automotive alla moda fino al chimico e all’elettrodomestica. La richiesta di politiche industriali è stata alla base del nostro sciopero contro la Manovra del Governo il 29 novembre scorso. Ora la Toscana, pur nella ristrettezza degli strumenti e delle risorse, può fungere da apripista nell’individuazione di nuove misure atte a salvare l’occupazione, le competenze e il tessuto industriale”.
“Sono soddisfatto – commenta il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – perchè con questa legge, unica in Italia, la Toscana si propone come un laboratorio innovativo nel cercare soluzioni di riconversione industriale in siti abbandonati o in territori dove si presentano crisi aziendali: soluzioni dove i lavoratori stessi, riuniti in cooperativa, possono giocare da protagonisti assieme a centri di ricerca e università che possono partecipare ai progetti”.