Pronta la reazione dei sindacati alle decisioni del Governo sull’ex Ilva che ieri sera ha portato alla rottura delle trattative. Questa mattina i segretari generali di Fim, Fiom e Uil, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, hanno convocato una conferenza stampa per fare chiarezza vertenza. “Il primo marzo si chiude tutto”, afferma tranchant il leader della Uilm. “Noi queste cose le dobbiamo dire senza nessun tipo di remora, perché così è stato detto ieri. E quando noi abbiamo detto: ‘ritirate questo piano’, loro hanno detto: ‘non se ne parla’”. Palombella sottolinea la forte contrarietà al comunicato governativo diffuso dalla Presidenza del Consiglio “perché purtroppo si continua a fare disinformazione sulla pelle delle persone”.
“Dal 1 marzo – ha insistito Palombella – gli stabilimenti saranno chiusi tutti, nessuno escluso. Noi ieri sera abbiamo avuto la certezza, e il chiarimento anche verbale, che ormai la situazione dell’Ilva è arrivata al capolinea. C’è solo la cassa integrazione e poi c’è il nulla”.
Allineata la voce di Michele De Palma, che usa un parallelismo storico per restituire le dimensioni del fenomeno: “Come Maria Antonietta, che ai parigini che non avevano il pane disse il celebre “dategli le brioches”, il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso “ci dice che invece di fare la cassa integrazione li mettiamo in formazione. Capite bene che il ministro fa finta di non comprendere le richieste di Fim, Fiom e Uilm per cui i lavoratori stanno già lavorando e stanno già scioperando e si preparano a farlo anche a Taranto. C’è un elemento di rispetto che va ripristinato”.
Ferdinando Uliano ribadisce la posizione unanime dei sindacati, che sostengono di non chiedere una statalizzazione: “La nostra proposta è quella di utilizzare la leva delle partecipate dello Stato. Anche in passato è stata utilizzata, e attraverso quelle di costruire un piano che abbia la possibilità di finanziare il piano industriale che abbiamo condiviso. Questo è il nostro schema, che ovviamente dà all’ente controllato dallo Stato un ruolo importante dentro una configurazione che, però, è un privato. Un privato che, però, parte da presupposto che consideriamo l’acciaio strategico per il Paese”, ha concluso.
Come forma di protesta contro la chiusura dello stabilimento di Cornigliano, questa notte i metalmeccanici dell’ex Ilva di Genova dormiranno in strada. Nel cuore del quartiere saranno allestite tende da campo per ospitare i manifestanti. “A Genova sono a rischio mille operai e così le loro famiglie – dichiara la Fiom Genova – non permetteremo che chiudano la nostra fabbrica e non permetteremo la fine della siderurgia in questo Paese”.
Domani sono previste un’altra assemblea e nuove proteste. Questa mattina è arrivato al presidio il presidente della Regione, Marco Bucci, mentre l’arrivo del sindaco di Genova, Silvia Salis, è previsto in serata.



























