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Ex Ilva, Uilm: senza garanzia sull’occupazione mancano i presupposti per la Cigs

redazione
Marzo16/ 2022

L`incontro al ministero del Lavoro per l’esame congiunto della procedura di Cigs per l’ex Ilva “non ha fugato le nostre preoccupazioni sulle prospettive occupazionali e industriali. Continuiamo a essere perplessi sulla richiesta di cassa integrazione per il numero di 3mila addetti che, a nostro avviso, sarebbe finalizzata esclusivamente a una riorganizzazione per il ridimensionamento complessivo del gruppo siderurgico, e su questo non siamo d`accordo”. Così Guglielmo Gambardella, coordinatore nazionale del settore siderurgico della Uilm.

“Con l`accordo del settembre 2018 – continua – furono già dimensionati gli organici a 10.700 addetti, per il raggiungimento del break even, sulla base di un volume produttivo a 6 milioni di tonnellate senza Afo 5 e successivo incremento a 8 milioni con il riavvio di quest`ultimo per il reintegro dei lavoratori in AS. Se l`azienda intende superare la fase congiunturale – spiega Gambardella – dovuta all`incremento del costo dell`energia, alle difficoltà finanziarie e al reperimento delle materie prime, occorre trovare altre soluzioni. Se invece l`azienda intende cambiare il piano industriale condiviso in sede ministeriale nel 2018, esca allo scoperto, ne faccia richiesta e si confronti al Mise con i sindacati e il socio Invitalia, in rappresentanza del governo, dichiarando che intende licenziare quasi 5mila lavoratori”.

Secondo la Uilm “mai come in questo momento, con la necessità di ghisa e acciaio primario, c`è bisogno di tutte le forze per accelerare la risalita produttiva dell`unico sito siderurgico italiano a ciclo integrale. Ce lo chiede il nostro sistema industriale, ce lo chiede il Paese, ce lo chiedono i lavoratori dell`ex Ilva e delle ditte degli appalti che da troppo tempo soffrono per le mancate decisioni. Andrea Bianchi, del ministero del Lavoro, ha chiesto all`azienda di confrontarsi a livello territoriale su organici, investimenti e volumi produttivi tenendo in considerazione il percorso dell`intera vicenda, con la promessa di una nuova convocazione al ministero del Lavoro entro 10 giorni”.

tn

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