Con questo accordo programmatico l’obiettivo è agevolare anche con strumenti innovativi, la gestione dei cambiamenti in atto rendendo disponibile per le imprese e i lavoratori una modalità evoluta di smart working, che tiene conto delle trasformazioni dell’organizzazione del lavoro connesse alla digitalizzazione e delle conseguenti nuove possibili modalità di lavoro”.
A Federchimica commentano così l’intesa, raggiunta nei giorni scorsi con i sindacati, che punta a lanciare F.O.R Working, un nuovo rapporto di lavoro fondato su flessibilità, obiettivi e risultati, senza vincoli di orario e luoghi della prestazione.
“In queste settimane di lockdown – spiegano dall’Associazione che rappresenta le industrie del settore chimico – abbiamo sentito parlare molto di smart working, nella maggior parte dei casi in termini non corretti. Quello a cui abbiamo assistito è stata una modalità di lavoro molto più assimilabile al telelavoro. È mancato dunque, anche a causa della situazione, l’elemento realmente smart. Con questo accordo ci siamo mossi con tempestività, anticipando anche qualche possibile provvedimento in materia, per costruire e rendere possibile, attraverso linee guida che definiremo entro fine anno, una fase sperimentale a livello aziendale che potrà consentirci le opportune scelte nel prossimo rinnovo contrattuale”. Un modo dunque per affermare la centralità e l’autonomia delle parti sociali, senza, tuttavia, dimenticare e magari cercando di influenzare, il necessario ruolo di supporto e di sponda offerto dalla legge.
In sintesi il contenuto del documento si può riassumere in no sede e orario, sì obiettivi e risultati. “L’accordo, specifica Federchimica, ha una funzione di orientamento e guida, nel rispetto di quelle che sono le prassi aziendali già consolidate con la contrattazione di secondo livello. I due livelli di contrattazione, infatti, sono in un rapporto di assoluta complementarietà, e non di sovrapposizione o di antagonismo. Il contratto nazionale indirizza e agevola gli accordi di secondo livello, presenti nel 30% delle nostre imprese, che occupano il 70% del personale. Con questa intesa puntiamo a migliorare la produttività e l’efficienza organizzativa e aziendale, senza dimenticare i benefici per la conciliazione vita-lavoro. Siamo certamente consapevoli che non tutte le attività possono essere svolte in modo smart, e che ci deve essere, per quelle che lo sono, una modulazione a seconda delle specifiche esigenze. Inoltre per noi è molto importante che chi non lavora fisicamente in azienda, si senta comunque parte di un team e di una realtà aziendale. Per questo le occasioni di confronto e di scambio faccia a faccia non potranno mai venir meno”.
La firma di questo testo è il risultato di un lavoro assiduo con i sindacati e di relazioni industriali costanti e proficue. “In Federchimica il confronto con le rappresentanze dei lavoratori non cessa mai, la preparazione degli accordi e dei rinnovi contrattuali è praticamente continua, firmato un CCNL si comincia subito dopo la firma a lavorare per quello successivo. Solo in questo modo possiamo essere in grado di cogliere le esigenze reali di imprese e lavoratori, di dare risposte concrete, innovando e guadando al futuro. I contenuti di questo testo e le scelte che in merito faremo nei prossimi mesi rappresentano una sfida sostanziosa per le nostre imprese, dove ci sono sensibilità diverse. Sappiamo che i tempi di accoglimento e attuazione non saranno uniformi. Serve un salto culturale considerevole, e questo potrà avvenire molto più rapidamente in quelle realtà maggiormente votate alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica e organizzativa. La formazione avrà dunque un ruolo centrale, come elemento trasversale e plurale che interesserà manager e collaboratori”.
Tommaso Nutarelli