“Dall`esecuzione della sentenza con cui la corte d’appello di Roma ha obbligato la Fiat ad assumere 19 iscritti alla Fiom nello stabilimento di Pomigliano d’Arco deriveranno alcune distorsioni”. Lo sottolinea il Lingotto in una nota.
“Fabbrica Italia Pomigliano – si legge nel comunicato – ribadisce comunque che eseguire quanto disposto dall`ordinanza costituisce un`ulteriore penalizzazione per un`azienda che opera in un contesto di mercato molto sfavorevole e caratterizzato da una esasperata competitività”.
Fiat sottolinea che “le assunzioni di personale iscritto alla Fiom ordinate dal Tribunale, oltre a rappresentare un onere economico aggiuntivo, sono del tutto ingiustificate dal punto di vista gestionale”.
Secondo il Lingotto “l`organico attuale risulta, infatti, già sovradimensionato rispetto alle necessità a causa della forte flessione della domanda del mercato italiano ed europeo che comporta un ricorso alla cassa integrazione di 48 giorni nel secondo semestre di quest`anno. Le assunzioni in questione avvengono proprio in un periodo in cui l`attività produttiva dello stabilimento è sospesa”. (LF)
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu


























