La crisi della cantieristica navale europea e la necessità del suo rilancio, sono stati i temi al centro dell’iniziativa che si è tenuta presso il Parlamento Europeo nei giorni scorsi, e che ha visto la presenza delle Organizzazioni Sindacali provenienti da tutta Europa, delle Associazioni e delle Aziende dello shipbuilding (per l’Italia Fincantieri), dei Parlamentari Europei, e il rappresentante del Vice Presidente della Commissione Antonio Tajani.
Per la Fim Cisl “l’incontro si è risolto con un nulla di fatto”. Le considerazioni sulla drammaticità dei numeri della crisi che caratterizzano il settore non sono stati sufficienti a smuovere la Commissione da un inaccettabile approccio burocratico.
Per il sindacato “di fronte a spregiudicati comportamenti in termini di concorrenza dei competitors coreani e cinesi, sono indispensabili interventi proattivi da parte della Commissione Europea in tema di sostegno alla innovazione tecnologica del sistema nave e il varo degli incentivi (Ecobonus) per lo svecchiamento/rottamazione del parco traghetti”.
La Fim Cisl ritiene “sconcertante e notarile la risposta data, e non più accettabile che la Comunità Europea continui a bruciare quasi il 60% del proprio bilancio in interventi a sostegno della sola agricoltura, lasciando solo le briciole ai comparti industriali e manifatturieri strategici”. (LF)