Nella giornata di oggi si è svolta, a Roma, una riunione nazionale delle strutture Fim-Cisl del Gruppo Fiat per esaminarne la situazione industriale e sindacale. Nello specifico si è discusso del “piano Italia” presentato dalla Fiat lo scorso 22 dicembre e della gestione dei temi contrattuali e sindacali ancora aperti. La Fim ritiene che il piano presentato dalla Fiat abbia capitoli positivi, che rispondono anche a richieste sindacali avanzate da tempo, ed un punto molto negativo rappresentato dalla questione di Termini Imerese. In particolare la Fim giudica positivamente: il valore degli investimenti previsti in Italia nel biennio (circa 5,4 milioni di euro) che consentiranno sviluppi tecnologici ed incrementi della produzione; il futuro conferimento della nuova Panda al sito di Pomigliano così da stabilizzarne occupazione e missione produttiva, anche se è necessario avviare, da subito, uno specifico confronto sindacale allo scopo di definire le condizioni per supportare tale investimento; il rilancio della ex Bertone di Torino e gli sviluppi produttivi di Cassino, di Melfi, di Mirafiori; nonché la conferma degli impianti italiani di Iveco e CNH. La Fim ritenie invece “grave e inaccettabile” la scelta di procedere alla dismissione del sito di Termini Imerese. Pertanto chiede di avviare immediatamente il tavolo governativo, formalmente richiesto lo scorso 7 gennaio, alla presenza della Fiat, del Governo e della Regione Sicilia. Infine in Fiat rimangono aperte una serie di questioni sindacali (Premio di Risultato 2010, applicazione della gestione organizzativa “WCM”, diritti sindacali, ecc.) La Fim ritiene perciò necessario avviare uno stato di mobilitazione dei lavoratori del Gruppo Fiat e di indire un primo sciopero nazionale da concordare con le altre sigle sindacali. (LF)
