Otto ore di sciopero, per turno, domani negli stabilimenti del gruppo Fiat, Spa e Industrial, proclamato dalla Fiom Cgil contro il mancato pagamento del saldo del premio di risultato e per i diritti dei lavoratori.
“Le lavoratrici e i lavoratori non accettano – si legge nel volantino a sostegno dello sciopero nazionale – che mentre si erogano centinaia di milioni agli azionisti e si danno migliaia di euro ai capi e capetti si continui a negare quanto dovuto a chi produce e paga il prezzo più alto della crisi”. Le tute blu guidate da Maurizio Landini chiedono il saldo del premio, che non viene pagato da 3 anni. E respingono “l’arroganza” della Fiat, con la difesa del contratto nazionale di lavoro. “I lavoratori italiani – commenta il responsabile Auto della Fiom, Giorgio Airaudo – stanno pagando i successi americani di Marchionne”.
“Va respinta la minaccia della Fiat di far uscire tutte le sue società dal contratto nazionale” che “va difeso”: le lavoratrici e i lavoratori hanno diritto – sostengono – a un contratto integrativo per migliorare il salario e le loro condizioni”.
La Fiom sottolinea inoltre che non ci sono le condizioni unitarie con Fim e Uilm che “nei fatti con il loro comportamento, continuano ad assecondare la volontà della Fiat di negare i diritti dei lavoratori estendendo a tutti le condizioni degli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco”.
La protesta per il saldo del premio di risultato – secondo le cifre indicate da Airaudo – riguarda l’equivalente di oltre 2.800 euro e ha già visto scioperi nei singoli stabilimenti per 40 ore complessive. (FRN)
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