La Fiom annuncia 61 cause in 20 Tribunali italiani per verificare se esistono o meno i presupposti di un comportamento anti sindacale da parte della Fiat nei confronti della Fiom Cgil e dei suoi delegati. A fare il punto delle iniziative del sindacato per garantire una propria rappresentanza nelle fabbriche Fiat è stato il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Airaudo, che ha incontrato oggi la stampa. Delle 61 cause, 28 saranno in Piemonte ha aggiunto, e si conta di giungere a un primo giudizio nell’arco di un mese, un mese e mezzo.
Nella risposta che il sindacato intende dare da un punto di vista giudiziario, ha detto Airaudo, la Fiom si sente forte di una sentenza che “ha già condannato la Fiat per comportamento antisindacale”. Quella che è stata annunciata oggi, ha detto il segretario nazionale, “non sarà l’unica iniziativa e il sindacato si sta attrezzando per arrivare fino alla Corte Costituzionale perché per noi – ha aggiunto – si sta toccando un diritto intangibile dei lavoratori, ovvero quello di scegliersi i propri rappresentanti liberamente e non nell’ambito di quelli selezionati dall’azienda”. Airaudo ha anche sollecitato una maggiore attenzione da parte delle forze politiche: “E’ urgente – ha detto – che le forze politiche in Parlamento accendano un faro per vedere cosa succede negli stabilimenti Fiat. Non si può concedere un’extraterritorialità alla Fiat”. (LF)
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