“A un giorno dall`avvio del referendum il clima tra i lavoratori è inevitabilmente teso e nello stesso tempo pieno di dubbi e perplessità. C`è chi è favorevole all`ipotesi di accordo e chi la respinge a prescindere”, così dichiara Emiliano Fiorentino, segretario nazionale Fit-Cisl.
“Noi abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare in questa situazione. Siamo arrivati a scongiurare i licenziamenti garantendo ammortizzatori sociali conservativi, abbiamo riportato in-house alcune parti di azienda che da piano industriale dovevano essere esternalizzate e abbiamo ridotto i 369 milioni di euro richiesti nell`arco di piano al personale navigante a 258 milioni”, sottolinea Fiorentino
“Crediamo che sia chiaro a tutti che votare no porterebbe inevitabilmente al commissariamento e al fallimento dell`azienda; votare sì permetterebbe, se pur con molte difficoltà, di mantenere innanzitutto il posto di lavoro per migliaia di persone e poi di riportare attorno a un tavolo Governo ed Alitalia a prendersi le loro responsabilità, cercando di definire nel modo migliore il verbale di accordo che consentirà all`azienda di andare avanti. Chi sta lavorando per il no dovrà prendersi le proprie responsabilità ed avere sulla coscienza migliaia di famiglie; sarebbe un errore enorme ripercorrere quanto accaduto nella recente vertenza dei lavoratori di Almaviva”, conclude il sindacalista.



























