L’Italia è tra i Paesi europei ad elevato debito e scarsi margini di bilancio che dovrebbero “consolidare gradualmente” le Finanze pubbliche in modo da ricreare spazi di manovra e mettere l’indebitamento su una traiettoria discendente. Lo afferma il Fondo monetario internazionale sul suo Regional Economic Outlook sull’Europa.
Lo studio include le previsioni di crescita contenute nel World Economic Outlook di ottobre che per l’Italia sembrano delineare un percorso abbastanza coerente con quello auspicato. Il Fmi pronostica un più 1,5 per cento del Pil quest’anno, più 1,1 per cento nel 2018 e più 0,9 per cento nel 2019. Il deficit si ridurrà al 2,2 per cento del Pil nel 2017, all’1,3 per cento nel 2018 e allo 0,3 per cento nel 2019. Il debito toccherà un picco del 133 per cento quest’anno per poi calare al 131,4 per cento nel 2018 e al 128,8 per cento nel 2019.
La disoccupazione è attesa in limatura all’11,4 per cento quest’anno, all’11 per cento il prossimo e al 10,6 per cento nel 2019. La situazione della Penisola sui conti è associata a quelle di Belgio, Francia, Portogallo, Spagna e Regno Unito. “Con la crescita che accelera, questi Paesi dovrebbero consolidare gradualmente per ricostituire margini di manovre e mettere i debiti su percorsi di risuona”, si legge.
All’opposto, nei paesi con posizioni di bilancio più solide, come Germania, Olanda e Svezia i margini esistenti potrebbero essere usati per aumentare la crescita potenziale. L’istituzione di Washington ipotizza maggiori investimenti pubblici su educazione e formazione, digitalizzazione, integrazione dei rifugiati, infrastrutture e immobiliare.
Più in generale, tutte le politiche di bilancio andrebbero rese “più favorevoli alla crescita e a una distribuzione equa”, facendo leva sull’efficientamento della spesa e su una tassazione che sostenga maggiormente il lavoro.
T.N.



























