L’Italia continua a non utilizzare appieno le risorse comunitarie, e corre il rischio che il completamento delle opere iniziate vada a carico delle finanze dello Stato. La denuncia è venuta oggi dal procuratore generale della Corte dei Conti Vincenzo Apicella, il quale ha ricordato che già nel dicembre scorso la Sezione affari comunitari ed internazionali della Corte aveva evidenziato la perdita di fondi comunitari – per mancato impegno nel periodo ’94/’99 – di ben 117,55 miliardi di lire. Particolare preoccupazione il pm contabile ha manifestato per la situazione dei pagamenti, ormai prossima alla scadenza del 31 dicembre 2001: “Lo stato di attuazione del Quadro comunitario di sostegno – obiettivo 1 – presenta una media complessiva del 76,641 per cento inferiore all’obiettivo dell’80/85 per cento fissato nella direttiva del 16 giugno del ministro del Tesoro, Bilancio e Programmazione economica”. “Particolari ritardi – ha sottolineato il PG – si registrano per i progetti inseriti sia in programmi multiregionali che regionali, ove si segnalano situazioni con pagamenti inferiori al 10 per cento del costo complessivo, che appaiono compromesse, come ugualmente si registrano, anche per i rimanenti obiettivi, livelli di attuazione inferiori all’80 per cento”.
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