Alle 23:11 di venerdì 8 settembre una violenta scossa di terremoto di di magnitudo 7 della scala Richter, ha colpito la regione di Marrakech, in Marocco. La scossa è durata circa 30 secondi ed è stata sentita lungo tutta la dorsale dell’Atlante. A oggi il bilancio è di 2.122 vittime e 2.400 feriti gravi. L’ufficio regionale dell’Oms per il Mediterraneo orientale ha riferito che il terremoto ha “provocato centinaia di vittime e colpito più di 300mila persone a Marrakech e nelle aree circostanti”. Intanto la macchina dei soccorsi continua a cercare superstiti, ma la conta dei danni è impietosa.
Per ora sono solo le squadre di ricerca di Spagna, Regno Unito, Qatar ed Emirati Arab ad essere state accettate dalle autorità marocchine, scelta giustificata dopo “un’attenta valutazione delle necessità sul campo” per evitare che “la mancanza di coordinamento in casi come questo sarebbe controproducente”. Dall’Italia il ministro per la protezione civile, Nello Musumeci, fa sapere: “Alle autorità del Marocco abbiamo fatto pervenire la prima offerta del nostro Sistema di protezione civile, in supporto alle loro strutture operative, a seguito del drammatico evento sismico. Potremmo inviare subito, comunque entro quattro-cinque ore, una squadra Search and Rescue (SAR) italiana composta da 48 unità specializzate dei vigili del fuoco (che sarebbero trasportate in loco da mezzo dell’Aeronautica militare). Inoltre, tende ed effetti letterecci per 1.000 unità ed un Posto medico avanzato con o senza personale medico”.
Il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha contattato l’omologo marocchino, Nasser Bourita, “per presentare le sue condoglianze e del governo al popolo marocchino per il violento terremoto che ha colpito il Paese nella notte tra l’8 e il 9 settembre”. Lo rende noto la Farnesina in un comunicato. “Il vicepremier ha altresì ribadito la disponibilità dell’Italia a offrire ogni forma di assistenza umanitaria, mettendo, in particolare, a disposizione del governo di Rabat squadre di emergenza, nonché asset di sostegno all’attività degli ospedali e, più in generale, quanto possa essere necessario per far fronte all’emergenza umanitaria e per pianificare attività di supporto alle strutture sanitarie marocchine danneggiate dal sisma”.
Messaggi di vicinanza anche dal mondo sindacale. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: “Solidarietà della Cisl al popolo del Marocco e vicinanza alla numerosa comunità marocchina presente in Italia in ansia per i familiari colpiti dal terribile sisma. Il nostro Paese e tutta la comunità internazionale si adoperino per aiutare quanti hanno perso tutto”.
e.m.