I sindacati lo avevano promesso e così è stato: quello di ieri per la Francia è stato un primo maggio “storico”, con un milione di manifestanti – secondo i conteggi della prefettura riportati dal sindacato Cgt – uniti in 300 cortei in tutta la nazione per dire ancora una volta “No” alla riforma delle pensioni varata dal governo di Emmanuel Macron nonostante la sua convalida da parte del Consiglio costituzionale e la sua promulgazione, lo scorso 14 aprile.
Le associazioni di categoria – scrive Le Figaro – hanno puntato su un corteo che celebri i lavoratori e porti avanti la protesta, dopo dodici giorni di mobilitazione in tutta la Francia. Il dato dell’affluenza di ieri è superiore a quello della mobilitazione del 13 aprile, quando 138mila persone erano scese in piazza, ma inferiore alla mobilitazione del 7 marzo, quando c’erano state 1,28 milioni di adesioni. L’intersindacale intende dimostrare che non ha accantonato la lotta contro la riforma previdenziale, anche se le strategia potrebbero divergere sul seguito da dare al movimento.
Non sono però mancate tensioni, scontri e anche arresti. Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha riferito di 291 persone arrestate, 111 delle quali a Parigi. Al corteo parigino, dove si concentrano i “black block”, diversi video hanno mostrato poliziotti i cui abiti hanno preso fuoco dopo essere stati bersaglio di molotov. Alle 15 la prefettura aveva segnalato nella capitale 30 arresti, decisi per separare il pre-corteo dal corteo sindacale. Scontri tra manifestanti violenti e polizia si sono verificati a Nantes, meno di un’ora dopo l’inizio del corteo del 1 maggio, che ha richiamato 17.500 persone secondo la polizia, circa 80.000 secondo il sindacato Cgt. Anche qui molti black block si sono mischiati al corteo, con lanci di oggetti contro la polizia che ha risposto sparando gas lacrimogeni. Nella città sono state inoltre incendiate diverse auto. Due arresti sono stati effettuati anche a Lione.
e.m.