“Santità, è con grande commozione, senso di profonda ammirazione ed immensa devozione che Le porgo il saluto ed il ringraziamento delle delegate e dei delegati della Cisl, giunti oggi a Roma da ogni parte d’Italia in rappresentanza dei 4 milioni e duecentomila iscritti al nostro sindacato, un`organizzazione fondata 67 anni fa da Giulio Pastore sulla base dei valori cristiani ed universali della dignità della persona e del lavoro, della sussidiarietà, dei diritti di cittadinanza, di eguaglianza e di inclusione sociale”. Con queste parole la Segreteria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, si è rivolta a Papa Francesco nel corso dell’udienza speciale concessa stamattina al gruppo dirigente ed ai delegati della Cisl, il primo incontro ufficiale tra una leader sindacale donna ed un Pontefice.
“Sono lavoratrici, lavoratori, pensionati, giovani, immigrati che ben rappresentano la forza virtuosa del nostro Paese”, ha ricordato la Furlan, “che trovano ogni giorno nella Sua parola illuminata, Santo Padre, un punto di riferimento costante, un ancoraggio ed una ragione di speranza in un mondo caratterizzato da quella che Ella, Santità, ha definito giustamente una “guerra a pezzi”, combattuta nell’immobilismo delle istituzioni internazionali, nelle colpevoli omissioni dei Governi, nelle debolezze di un`Europa miope e chiusa in se stessa, che sembra aver accantonato il suo ruolo storico di portatrice di pace, giustizia sociale, solidarietà”, ha sottolineato inoltre la leader della Cisl.
“Una globalizzazione inumana, senza regole ed una finanza ingorda, ci hanno consegnato più diseguaglianze sociali, più povertà, più disoccupazione, senso di solitudine e frustrazione, soprattutto di tanti giovani emarginati, senza un lavoro stabile ed a volte anche sfruttati da un consumismo che non riconosce l’importanza ed il ruolo unificante del lavoro nella società. Noi non ci rassegniamo a questa situazione”, ha aggiunto la Furlan.
“Come Ella, Santo Padre, ha più volte sottolineato, il lavoro non è necessario solo per l`economia, ma per la realizzazione della persona, per il riconoscimento della sua reale dignità, per il suo diritto di cittadinanza. Le siamo infinitamente grati e riconoscenti, caro Santo Padre, per i Suoi appelli costanti, accorati, in tante vertenze che ci vedono duramente impegnati per difendere il “reddito” da lavoro, la tutela dei diritti fondamentali, la stabilità dell’impiego, la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro”, ha sottolineato la segretaria generale della Cisl.
Elettra Raffaela Melucci



























