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Noi chiediamo per tutto il personale della scuola che chi ha fatto promesse le mantenga, perché non si scherza col destino delle persone, né si può giocare con i loro diritti”. Così il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una intervista a “Repubblica Sera” ha commentato la marcia indietro del governo sul decreto-legge di riforma della scuola.
“Il bisogno della scuola di avere tutti i posti che le servono e quello dei precari di avere un lavoro stabile- continua Furlan- non possono essere rinviati perché sono necessità urgenti sia per il sistema che per tante persone. Tocca al governo trovare i modi e gli strumenti che gli consentano di agire con la necessaria rapidità. E abbiamo già detto che in questo senso aiuta più la condivisione che la presunzione di fare da soli. Sarebbe interessante capire qual è la misura che garantirà l’assunzione dei precari: da settembre ad oggi, infatti, è cambiata tante volte da risultare, al momento, del tutto imprecisata”.
“Anche qui, si è preferito ‘dare i numeri’ e con quelli stupire, piuttosto che mettere in campo due obiettivi precisi: dare alle scuole tutti i posti necessari per funzionare bene, coprirli con lavoro stabile, superando la piaga di una precarietà troppo diffusa e inaccettabile. Comunque, per quanto riguarda la cosiddetta ‘marcia indietro’ sul decreto, per la Cisl può rappresentare un possibile passo avanti verso un modo più giusto e costruttivo di governare, specie su problemi complessi come quello della scuola. I fatti stanno dimostrando che un decisionismo che si regge sulla presunzione di autosufficienza non aiuta a costruire soluzioni valide e fa addirittura perdere tempo. Il governo ne avrebbe sicuramente impiegato di meno, per trovare giuste soluzioni, se avesse portato le questioni al confronto con le parti sociali, senza perdersi in pseudo consultazioni più o meno ad effetto”.