“Sono convinta che i Caf non faranno mancare il loro contributo”. La segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan in un’intervista a Repubblica non si tira indietro rispetto alla richiesta d’aiuto lanciata dal sottosegretario all’Economia Laura Castelli per l’erogazione del reddito di cittadinanza. Ma ricorda che il governo non ha mai convocato i sindacati in questi mesi per discutere delle politiche economiche, e che se il reddito di cittadinanza deve diventare uno strumento di avvio al lavoro, è necessario anche investire sul serio sulla crescita, altrimenti l’assegno si limiterà a rimanere solo un sostegno alla povertà.
“Il governo non ha mai ritenuto in tutti questi mesi di incontrare le parti sociali, datoriali e sindacali, per discutere e verificare insieme i bisogni del Paese e gli strumenti migliori, né ci ha mai illustrato il Def o la manovra finanziaria – osserva -. Questa presunta autosufficienza del governo la ritengo sbagliata”.
“Io trovo abbastanza naturale che il governo cerchi di utilizzare le reti importanti che hanno i Caf e i Patronati nel nostro Paese e, in termini di sussidiarietà, sono convinta che non faranno mancare il loro contributo – assicura -. Resta però il fatto che il reddito di cittadinanza, allargando il proprio obiettivo dalla povertà all’accompagnamento delle persone al lavoro, richieda anche importanti interventi a favore della crescita, che sono i grandi assenti dalla manovra, pur essendo indispensabili per creare posti di lavoro”.
Secondo Furlan infatti “il caso emblematico di come il governo pensi poco alla crescita è l’atteggiamento verso le infrastrutture. Se c’è bisogno di qualcosa per creare lavoro, sono proprio le grandi infrastrutture, che servono intanto a collegare il Paese, e poi creano migliaia di posti di lavoro. E invece non solo il governo non le sostiene, ma alcuni ministri, a cominciare dal ministro Toninelli, si dichiarano apertamente contrari. Sulla Tap hanno dovuto fare un passo indietro perché sarebbe stata una follia non farla, però non è detto che si faccia il tunnel del Brennero, non si sblocca il Terzo Valico, si vuole feramare la Tav, ci sono 75 opere bloccate, 25 miliardi disponibili inutilizzati”.