Lanciare un nuovo round di negoziati commerciali che tenga conto delle esigenze dei paesi del Terzo Mondo, portare avanti le iniziative per la riduzione del debito dei paesi piu’ poveri e varare misure per migliorare la stabilita’ del sistema finanziario internazionale: questi i tre ‘pilastri’ su cui si deve basare – secondo i leader dei sette paesi piu’ industrializzati – la strategia per sostenere una crescita piu’ elevata.
La riunione del G7, svoltasi in una citta’ sconvolta dagli scontri di piazza e dalla morte di unod ei manifestanti antiglobal, ha dato un segnale di moderato ottimismo sul futuro dell’economia mondiale. In particolare, e’ stato sottolineato che la congiuntura americana dovrebbe migliorare tra la fine dell’anno e l’inizio del 2002 e quindi gli Stati Uniti torneranno a svolgere il ruolo di locomotiva dell’economia internazionale.
I sette Grandi hanno riconosciuto che il rallentamento dell’economia mondiale, nell’ultimo anno, e’ stato piu’ forte del previsto, ma ci sono le basi per una ripresa della crescita. Favorevoli prospettive esistono anche per l’area dell’euro, dove tagli fiscali e riforme strutturali mirate a un aumento dell’occupazione dovrebbero sostenere una crescita senza spinte inflazionistiche. In questa ottica, il G7 ha ribadito l’importanza della realizzazione di riforme economiche. Uno dei motivi di preoccupazione del G7 resta invece la volatilita’ dei prezzi petroliferi, un fattore che incide negativamente sui paesi piu’ deboli. In questa ottica e’ quindi importante mantenere aperto il dialogo tra paesi produttori e consumatori e perseguire l’obiettivo della stabilizzazione dei prezzi.
La riunione dei Grandi dedicata ai temi dell’economia ha passato anche in rassegna le piu’ recenti crisi, in particolare quelle sviluppatesi in Turchia e Argentina. Dal G7 e’ quindi giunto un esplicito sostegno ai governi di questi paesi e alle misure da essi adottate per risolvere i problemi sul tappeto. I sette grandi hanno espresso ”apprezzamento” per gli sforzi fatti e un incoraggiamento ad andare avanti sulla strada intrapresa.
Da Genova e’ poi giunto un importante segnale sul fronte della liberalizzazione degli scambi e sull’attenzione che sara’ dedicata, in questo ambito, alle esigenze dei paesi piu’ poveri. I sette si sono infatti impegnati ”personalmente e congiuntamente” a lanciare un ”nuovo e ambizioso” round di negoziati globali in materia commerciale in occasione della quarta conferenza ministeraile che si terra’ a Doha, nel Qatar, il prossimo novembre. E a lavorare con i paesi in via di sviluppo, compresi quelli piu’ poveri, per tenere conto delle loro esigenze.
Il G7, sempre nell’ottica di sostenere i paesi piu’ poveri, ha poi convenuto di offrire, nel quadro dell’iniziativa per la riduzione dei debiti, l’annullamento del 100% di quelli derivanti dagli aiuti pubblici allo sviluppo e da crediti commerciali previsti dall’iniziativa varata a Colonia nel ’99.



























