Danilo Galvagni, segretario generale della Cisl Milano, ha incontrato Pisapia in campagna elettorale, che impressione ha di lui?
Positiva. Adesso sarà fondamentale capire come sarà formata la squadra.
Quali sono le problematiche che Milano ha?
La principale è il lavoro, in particolar modo per i giovani. Non si può continuare a utilizzare le famiglie come ammortizzatore sociale. È un peso non più sostenibile.
Riguardo all’industria e al terziario che chiedete?
Bisogna lavorare maggiormente sulla formazione per essere sicuri che corrisponda davvero alle esigenze del territorio. Da anni chiediamo che siano censite tutte le scuole di formazione per poi intraprendere una politica di coordinamento con il territorio. Per quanto riguarda il tessuto artigianale e delle pmi presente in città, chiediamo che il nuovo sindacato affronti il grave problema dell’accesso al credito.
Che dovrà fare Pisapia sull’Expo?
Dovrà fare in modo che la fiera sia non solo una vetrina per Milano e il paese, ma crei posti di lavoro qualificati per la città.
Chiedete altro?
Sì, per esempio che la Rai di Milano torni ad essere un polo importante per l’informazione in questo paese. E ancora che il welfare sia più vicino ai cittadini e alle famiglie e che si faccia un patto con le istituzioni per selezionare le cooperative che si aggiudicano appalti pubblici. A Milano ci sono ottime cooperative, ma ce ne sono anche tante che esistono solamente per giustificare lavoro precario. È fondamentale che ci siano criteri di selezione non bastati esclusivamente sui costi, ma anche sulla qualità del lavoro e sulla serietà della cooperativa quando si fa una gara per l’affidamento di un servizio.
In generale secondo lei, su cosa si misurerà il successo o il fallimento del nuovo sindaco?
Sull’energia che saprà catalizzare su Milano. Questa città nei suoi anni migliori ha sempre attratto investimenti, idee e persone. Se Milano tornerà ad essere un importante e vibrante polo economico, universitario, culturale e sociale allora Pisapia avrà avuto successo. Quando rivedrò il sindaco gli chiederò anche questo.
Luca Fortis


























