“Un incontro importante”, per il leader della Cgil, Maurizio Landini, quello che si è tenuto ieri, 30 maggio, tra governo e sindacati a Palazzo Chigi, ma “nel merito non ci sono risultati, il giudizio non è positivo ed è per questo che proseguiremo la mobilitazione. Non ci hanno dato risposte sulle nostre rivendicazioni , se non una serie di tavoli nei prossimi giorni a cui parteciperemo”.
Landini ha dichiarato che il primo tema urgente posto al centro dell’incontro è la questione salariale, con una serie di richieste come la resa strutturale della riduzione del cuneo per il prossimo anno, l’introduzione del fiscal drag per aumentare le detrazioni e il rinnovo dei contratti. In particolare su quest’ultimo punto, “al governo abbiamo chiesto di mettere le risorse per i rinnovi di tutto il settore pubblico e fare un provvedimento nel privato – precisa Landini -: quando non vengono rinnovati i contratti non vanno elargiti incentivi, non bisogna dare la possibilità di partecipare agli appalti. Allo stesso tempo per superare i contratti pirata arrivare a una legge sulla rappresentanza”.
In materia di fisco il segretario generale della Cgil ribadisce la contrarietà del sindacato alla legge delega presentata dal governo: “Siamo contrari alla flat tax, il principio deve essere la progressività delle tasse e la lotta all’evasione come punti di fondo”; mentre sul tema precarietà: “Non è più accettabile – dice Landini -: non si può tollerare che 120.000 giovani all’anno vadano a vivere e lavorare da un’altra parte. Per intervenire davvero occorre cambiare le leggi sbagliate degli ultimi anni, come il Jobs Act”.
Landini ha poi rinnovato l’appuntamento per la manifestazione nazionale “Insieme per la costituzione” che si terrà a Roma il 24 giugno, in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale. “Decideremo tutto quello che è necessario, senza escludere alcuna iniziativa. Da una parte si continua a morire sul lavoro in modo inaccettabile, per evitarlo bisogna investire sugli ispettori, sulla prevenzione e sicurezza. Dall’altra c’è la sanità pubblica: bisogna aumentare medici, infermieri, investire bene i fondi del Pnrr. Anche su questo non si capisce il governo cosa voglia fare”. L’esecutivo infatti “afferma che vuole discutere con noi, ma deve chiarire quali risorse mette sul tavolo e dove va a prenderle, altrimenti non andiamo da nessun parte. Deve chiarire se vuole fare accordi: in tal caso deve discutere le nostre piattaforme su riforma delle pensioni, superamento della precarietà e riforma fiscale”.
Infine, Landini ribadisce la totale contrarietà all’autonomia differenziata: “Non solo non siamo d’accordo , ma siamo anche indisponibili ad aprire qualsiasi trattativa. L’autonomia va tolta dal tavolo. Il vero tema – conclude – è una riforma elettorale seria che consenta ai cittadini di decidere gli eletti in Parlamento, i quali devono rispondere proprio ai cittadini e non al capobastone”.
e.m.