Tensione tra le due principali fazioni palestinesi, Hamas che controlla la Striscia di Gaza e al Fatah, guidata dal presidente dell’Anp Mahmoud Abbas. La ragione sta nella decisione di Abbas di sciogliere il governo ‘tecnico’ di unità nazionale che si è dimesso oggi per formare questa volta un esecutivo politico; decisione duramente criticata da Hamas. Sullo sfondo, la resistenza di Hamas a rinunciare al suo potere assoluto nell’enclave di Gaza, ma anche le voci provenienti da Doha, capitale del Qatar, di trattative segrete per una tregua di cinque anni tra Hamas e Israele, viste con preoccupazioni da Abbas che le considera una sfida alla sua autorità.
La decisioen maturava da mesi, hanno detto fonti palestinesi.
Oggi, il presidente Abbas ha incontrato il primo ministro Rami Hamdallah, ha detto il portavoce del governo Ehab Bseiso.
Hamdallah ha presentato le sue dimissioni ponendo fine al governo di coalizione formato nel 2014 per portare avanti il processo di riconciliazione inter-palestinese. Hamas ha fatto sapere di “respingere qualsiasi scioglimento unilaterale del governo di unità nazionale palestinese”, come riferisce l’agenzia stampa palestinese “Ma’an”, citando il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri. “Nessuno ci ha detto nulla su qualsiasi decisione di cambiare e nessuno si è consultato con noi circa qualsiasi modifica del governo di unità nazionale. Fatah ha agito da solo”, ha aggiunto il portavoce.
Secondo fonti citate da “Ma’an”, a Hamdallah sarà assegnato il compito di formare un nuovo esecutivo che dovrebbe potenzialmente includere esponenti del movimento di Hamas e di altre fazioni dell’Olp. Nel frattempo, il portavoce del governo ha smentito le notizie diffuse dai media israeliani secondo le quali, la nuova formazione non avrebbe avuto rappresentanti di Hamas.
Lo scioglimento del governo nato dopo un’intesa nel 2014 dopo sette anni di conflitto, segna una nuova battuta d’arresto negli sforzi per la riconciliazione tra Hamas che domina l’enclave di Gaza e l’Autorità palestinese guidata da Fatah che governa in Cisgiordania. Del resto, Hamas, nonostante la riconciliazione, non ha dato alcun segno di voler cedere il suo potere sull’enclave ottenuto con la forza nel 2007. E così, l’Anp, autorità creata nel 1994 in seguito agli accordi di Oslo per governare i territori palestinesi, ha dovuto accontentarsi di continuare ad amministrare la Cisgiordania.
Ora, il presidente Abbas sarebbe particolarmente allarmato dei contatti indiretti che Hamas, bypassando la sua autorità, ha avuto in questi giorni con il “nemico” israeliano per tentare una tregua duratura nella Striscia di Gaza. Contatti avvenuti grazie alla mediazione del Qatar e della Turchia e “benedetti” dall’Egitto. Secondo un funzionario dell’Olp citato dall’agenzia Ma’an, “Se l’Anp accetta la possibilità di un accordo tra Hamas e Israele, l’idea di uno Stato palestinese, scompare per sempre”.