Il contratto scaduto il 31 dicembre 2015 e le proposte dei datori di lavoro “che puntano decisamente a ridurre diritti e garanzie” sono i motivi che hanno spinto i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil a proclamare uno sciopero di 24 ore del settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, con manifestazione nazionale a Roma.
I sindacati ritengono che lo sciopero sia “l’unico ed estremo atto di contrasto alle posizioni delle associazioni datoriali”, spiega una nota della Filcams Cgil nazionale, posizioni contenenti elementi “che farebbero retrocedere le condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori del settore di decenni”,
In particolare, le imprese chiedono “l’estensione a 45 ore dell’orario normale di lavoro per le guardie impiegate nei servizi di vigilanza fissa, l’abbattimento della durata oraria settimanale minima del part-time, la riduzione del periodo di comporto utile ai fini della conservazione del posto di lavoro, la compressione delle modalità di fruizione dei permessi della legge 104/92 e il superamento della copertura economica dei primi tre giorni di assenza per malattia”. Tutti elementi, argomenta la Filcams, orientati a “spogliare le lavoratrici e i lavoratori di tutele, garanzie e diritti conquistati a prezzo di sacrifici, lotte e mobilitazioni”.
Infine, sul tema del cambio di appalto, posto con forza dai sindacati “alla luce dei problemi vissuti in questi ultimi anni, la risposta consegnataci – scrive la Filcams – antepone una pregiudiziale legale che indebolirebbe ancor di più le tenue tutele esistenti”.
La mobilitazione nazionale, quindi, è stata indetta allo scopo di “rimuovere la cortina di silenzio e di disattenzione che caratterizza costantemente ciò che accade a una categoria quanto mai essenziale per garantire condizioni di sicurezza reale presso contesti e ambiti operativi contraddistinti da indici di rischio assai elevati”, conclude il sindacato.