La Cgil boccia la proposta di riforma delle pensioni avanzata dal presidente dell’Inps, Tito Boeri. “La proposta dice una cosa sbagliata – ha affermato il segretario generale Susanna Camusso a margine della presentazione del rapporto annuale dell’istituto di previdenza – perché vuol dire abbassare del 30-35% le pensioni più povere. Si dice che la povertà è il tema centrale e poi si crea nuova povertà con l’abbassamento dell’assegno pensionistico. Non si capisce la ratio”.
Secondo il leader della Cgil il risultato è che ancora una volta “si vuole fare cassa con le pensioni”, mentre “non si fa molto sulle pensioni d’oro e i vitalizi”.
Anche per la Cisl di Annamaria Furlan, l’ipotesi di riforma è “impraticabile, a maggior ragione se si considera che la media degli assegni si aggira sui 1.000-1.500 euro. Praticamente inaccettabile”.
Infine la Uil boccia la proposta di riforma delle pensioni avanzata dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, in particolare l’introduzione di ulteriori penalizzazioni per chi decide di uscire dal lavoro prima dell’età di vecchiaia.
“Chi va via – ha detto il segretario generale Carmelo Barbagallo a margine della presentazione del rapporto annuale dell’Inps – deve uscire con tutto ciò che si è costituito, contributivo e retributivo. Boeri si propone come ministro della povertà”.



























