I lavoratori di Equitalia non ci stanno: l’odio che gli italiani manifestano per il ”braccio armato” del fisco e’ in gran parte dovuto a decisioni prese dai politici, gli stessi che in campagna elettorale se a prendono con la stessa Equitalia. E’ questo, in sintesi, il senso di una nota diffusa dai sindacati di categoria, che sottolineano: “quegli stessi politici che oggi tanto inveiscono sulle regole della riscossione, sono proprio gli autori delle leggi che regolamentano l’attività e che devono essere applicate senza margine di discrezionalità». Equitalia negli ultimi due anni e’ stata oggetto di ben 400 attentati, e i suoi dipendenti sono ormai costretti a ”vivere pericolosamente”, esposti a atti intimidatori e insulti da parte dei cittadini.
«Ancora una volta – si legge nella nota delle segreterie di Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl Credito e Uilca – i rappresentanti dei lavoratori evidenziano con preoccupazione come l’argomento Equitalia venga usato in campagna elettorale strumentalizzando il lavoro di 8.500 dipendenti da politici che sostengono la necessità di chiusura del gruppo o accusano i lavoratori di comportamenti vessatori e violenti, oppure legano l’attività di riscossione ad una serie di i suicidi con un legame di nesso causale che fa inorridire per l’opera di sconcertante sciacallaggio mediatico. I lavoratori di Equitalia ricordano che quegli stessi politici, i quali oggi tanto inveiscono sulle regole della riscossione, sono anche gli autori delle leggi che regolamentano l’attività e che devono essere applicate senza margine di discrezionalità alcuno. Le procedure previste da tali leggi sono soggette a severi controlli sugli atti, sia da parte della Magistratura, che da parte della Corte dei Conti, chiamata a vigilare sul danno erariale». Quindi i lavoratori sottolineano che «tutti devono essere consapevoli che queste dichiarazioni irresponsabili e la risonanza che alcune testate giornalistiche attribuiscono loro, sono il terreno di coltura che stimola la reiterazione di quegli atti violenti e criminali che i lavoratori e le sedi del gruppo continuano a subire anche in questi giorni». Si invitano pertanto «quei politici ad usare lo stesso senso dello Stato che i lavoratori del gruppo Equitalia quotidianamente osservano nello svolgimento della loro seppur impopolare ma doverosa attività».