“Rendere il digitale la leva concreta dello sviluppo e della competitività del nostro Paese”. Questo l’obiettivo del Manifesto presentato da Asstel per la crescita digitale dell’Italia. La filiera delle Tlc e rappresenta una infrastruttura strategica, composta da migliaia di aziende, che spazia dai servizi alle infrastrutture, dagli apparati tecnologici ai sistemi per la gestione dei clienti. Con numeri importanti: in Italia la filiera Tlc impiega circa 200.000 persone, genera il 2% del PIL e investe ogni anno 7 miliardi di euro per lo sviluppo delle infrastrutture, rendendo possibile il funzionamento di 60 milioni di telefonini e connettendo a internet 20 milioni di case sono connesse. Ma non solo: oltre 50 milioni di oggetti – allarmi, ascensori, cancelli –nonché milioni di lampioni, cassonetti, parcheggi e contatori, funzionano a loro volta grazie al sistema Tlc.
E tuttavia, nonostante il ruolo strategico, il settore vive una crisi strutturale: “una crisi che rischia di compromettere ciò che deve restare sempre acceso: le reti, i servizi e la connettività che sorreggono l’Italia digitale”. Attraverso Il Manifesto, si chiede dunque un cambio di passo: “Servono scelte chiare e immediate, che coinvolgano l’intera filiera. Senza un intervento deciso, l’Italia rischia di restare ai margini della trasformazione in atto. Questo Manifesto nasce per imprimere una svolta, dare voce e rilanciare un settore strategico, che non chiede privilegi ma regole eque, sostenibili e moderne. Dobbiamo ridisegnare le condizioni di crescita del Paese, perché senza una filiera delle telecomunicazioni forte e integrata non c’è futuro digitale.
È proprio per questo che il nostro obiettivo è di contribuire con una nostra visione e con proposte concrete”.
Nel testo (che si può leggere integrale nella sezione Documentazione del Diario del Lavoro), vengono elencate le “contraddizioni del presente”, a partire dalle ‘’norme asimmetriche’’ e dai ‘’costi insostenibili’’. Il Manifesto chiede, tra l’altro, “semplificazioni dei processi autorizzativi” e l’implementazione “di modelli di cooperazione per lo sviluppo delle nostre infrastrutture, funzionali all’erogazione dei loro servizi”, per facilitare investimenti e innovazione.
“Riforme strutturali, subito!”, sottolinea il documento, elencando le “7 leve strategiche per il rilancio del settore”: regole chiare in Italia e in Europa per attrarre investimenti; Infrastrutture digitali per lo sviluppo; costo delle frequenze sostenibili; energia a costi competitivi per la filiera; evoluzione dei Call Center; competenze e lavoro qualificato per competere; e, infine, “una rappresentanza forte, unitaria e inclusiva”: “con un modello associativo rinnovato e un Gruppo di Lavoro Strategico operativo consultivo degli Organi Direttivi, Asstel garantirà una rappresentanza autorevole, coesa e orientata ai risultati. Sosterremo con la massima efficacia le priorità della filiera, accelerando i processi decisionali e valorizzando ogni componente del settore. Asstel e le imprese associate si impegnano a offrire alle istituzioni un contributo costruttivo, competente e unitario”.