Pane per Gaza è l’iniziativa promossa unitariamente dai sindacati dell’agroalimentare, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, con tre partner come Save the Children, Emergency e il patriarcato di Gerusalemme. Un progetto che non solo vuole essere concretamente vicino al popolo palestinese ma anche sensibilizzare, attraverso una corretta informazione, i lavoratori del settore sul genocidio in atto a Gaza per mano dello stato d’Israele.
Delegati e dirigenti sindacali chiederanno ai lavoratori di devolvere un’ora del loro salario per aiutare una popolazione denutrita e ridotta allo stremo per l’assedio compiuto dell’esercito israeliano. Le tre organizzazioni, come hanno spiegato i segretari generali nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Roma presso il centro Europa Experience, doneranno, come primo gesto, 10 mila euro a testa. L’obiettivo, hanno dichiarato, è quello di coinvolgere anche le controparti datoriali, alle quali è già stata inviata una lettera.
Alessandro Manno di Emergency ha spiegato come la ong sia presente “sul territorio palestinese da oltre un anno, ma che solo lo scorso gennaio abbia ottenuto l’autorizzazione a creare un centro di primo soccorso. La struttura ha già erogato 15mila interventi, con una media di 250 al giorno”.
“A Gaza sono già morti 20mila bambini e 41mila sono feriti, metà dei quali ha riportato danni permanenti. La malnutrizione interessa 132mila minori al di sotto dei cinque anni. Al momento Gaza è il posto più pericoloso per i bambini” ha detto Giancarla Pancione di Save the Children. “L’organizzazione è presente sul territorio palestinese dal 1953 in mondo permanente dal 1973 – ha continuato Pancione -. Oggi sono attivi 2 centri di primo soccorso, 10 aree madre-figlio e 18 spazi a misura di bambino. Ad oggi operano 256 operatori gazawi. In questa tragedia immane molti bambini non desiderano più di tornare a scuola o poter giocare nuovamente con gli amici ma di morire il prima possibile per raggiungere i genitori e non dover sentire più i morsi della fame”.
“Come abbiamo condannato il 7 ottobre, con altrettanta forza il mondo del lavoro condanna il genocidio che sta avvenendo a Gaza” ha dichiarato Onofrio Rota, segretario generale della Fai-Cisl. “Pane per Gaza è un messaggio di speranza e di solidarietà da tutto il mondo dell’agroalimentare. Ci muoveremo nei luoghi di lavoro per sensibilizzare i lavoratori e chiedere un supporto che ci aspettiamo anche dalle imprese”.
“La barbaria alla quale stiamo assistendo non è più limitata solo alla striscia di Gaza, un territorio grande come Genova dal quale non si può uscire, ma a tutta la Cisgiordania dove l’esercito israeliano sto togliendo i territori che l’Onu aveva riconosciuto ai palestinesi” ha aggiunto il segretario generale della Flai-Cgil, Giovanni Mininni.
“Il cibo è libertà, è emancipazione e noi vogliamo che attraverso il nostro made in Italy possa arrivare questo messaggio” ha affermato Enrica Mammucari, segretaria generale della Uila-Uil. “Con questa iniziativa vogliamo difendere il concetto di umanità e i diritti delle persone. Bene l’Onu che ha riconosciuto che a Gaza è in atto un genocidio e anche le sanzioni da parte dell’Europa, anche se stanno arrivando ancora con una eccessiva timidezza”.
Tommaso Nutarelli