E’ in corso a Palazzo Chigi un vertice del governo per fare il punto sulla vertenza Ilva. All’incontro sono presenti il premier, Matteo Renzi, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Al vertice anche il consigliere economico per Palazzo Chigi, Andrea Guerra, i commissari straordinari, Piero Gnudi, Corrado Carruba ed Enrico Laghi e i vertici della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini e Giovanni Gorno Tempini.
Il vertice è stato convocato per fare il punto sulla situazione dello stabilimento di Taranto, appeso al destino del decreto Ilva dei primi di gennaio attualmente all’esame delle commissioni Ambiente e Industria del Senato.
Il decreto, che deve essere convertito in legge entro il 6 marzo, deve essere modificato con emendamenti per accelerare il passaggio di 150 milioni che fanno capo a Fintecna, ma destinate all’Ilva in seguito alla vincita di un vecchio contenzioso, e per permettere l’arrivo in Italia delle risorse sequestrate ai Riva, circa 1,2 miliardi, il cui passaggio è stato ostacolato dalla nuova formulazione del decreto, come evidenziato dal pm di Milano, Gerardo Greco, in audizione in Senato. Ma a rivendicare i 150 milioni ora nel cassetto di Fintecna è anche il ministero dell’Ambiente, sempre per un vecchio contenzioso.
Altro problema spinoso quello dei crediti vantati dall’indotto per il pregresso, circa 200 milioni, che la procedura di amministrazione straordinaria metterebbe a rischio.
La commissioni riunite Industria e Ambiente hanno consegnato al governo una traccia sui punti rilevanti per gli emendamenti dopo il ciclo di audizioni seguito. Oggi era prevista una riunione delle commissioni ma è stata sconvocata in attesa della formulazione degli emendamenti che saranno apportati al testo. Probabile dunque che la prossima settimana siano esaminati e che il decreto possa essere incardinato.



























