Non si arresta la tragedia dei morti sul lavoro. Nella prima serata di sabato scorso Gaspare Davì, un marittimo trapanese di quarantacinque anni, è morto schiacciato da un muletto mentre lavorava alle manovre di imbarco nel garage della nave Antares della Gnv ormeggiata al porto di Napoli. Immediati i soccorsi allertati dai colleghi della vittima, ma purtroppo da parte dei sanitari non c’è stato nulla da fare. L’ipotesi è di omicidio colposo, ma la dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti. Per ora è stato iscritto nel registro degli indagati l’autista della motrice addetto al carico del terminal Gnv.
Cordoglio unanime da parte dei sindacati, che si stringono attorno alla famiglia della vittima e continuano a chiedere a gran voce maggior tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, soprattutto ora che la trattativa per il rinnovo del Ccnl dei lavoratori portuali è a uno stallo. “Non bastano più le richieste di investimenti, le proclamazioni di pacchetti di ore di sciopero, di maggiori verifiche e di più controlli, perché se è vero che c’è stato un calo degli incidenti fatali, secondo quello che rileva Eurostat facendo il punto sulle vittime di incidenti navali per le unità di bandiera Ue, è altrettanto vero che ogni morte è insopportabile”. Così la Fit-Cisl Nazionale in una nota, che prosegue: “Chiederemo all’armatore di avviare, già a partire da domani, un confronto per comprendere le dinamiche dell’incidente, capire cosa non ha funzionato e proporre tempestive iniziative e azioni da mettere in campo a maggiore tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Il nostro obiettivo è realizzare con gli armatori e le loro associazioni datoriali le condizioni per costruire e diffondere una più incisiva cultura della salute e della sicurezza sul lavoro a bordo delle navi per fermare questa maledetta scia di sangue”.
Secondo la Federazione dei Trasporti della Cgil “non è più sopportabile parlare di incidenti sul lavoro. Sono necessari investimenti per le lavoratrici e i lavoratori che garantiscano la loro sicurezza sul lavoro che non va vista come un costo, ma come una risorsa. Tuttavia si continuano a cancellare regole e diritti come la decurtazione dell’indennità di malattia nei confronti dei lavoratori marittimi prevista dalla scorsa finanziaria.Vanno rafforzati gli organismi di controllo e di ispezione”.
“Abbiamo bisogno – dichiara infine la Filt Cgil nazionale – di azioni concrete con la messa in campo di risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, il quanto mai urgente aggiornamento dei decreti 271 e 272 del 1999 e di ogni intervento per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
e.m.