In Italia sono oltre 2,5 milioni i lavoratori che percepiscono redditi sotto il livello della soglia di povertà. L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso dell’audizione in commissione lavoro alla Camera sulle retribuzioni e compensi minimi.
Boeri ha indicato che circa il 10% dei lavoratori dipendenti guadagna meno rispetto alla soglia di povertà e sommando i lavoratori autonomi si arriva a 2,5 milioni di persone. “Un numero molto elevato” ha detto Boeri il quale ha precisato che il totale è anche più alto considerando anche i lavoratori del settore informale che non sono coperti dalle statistiche Inps.
“Per troppo tempo non ci si è occupati delle tutele minime” ha aggiunto il presidente dell’Inps sottolineando che “quelli più esposti ai working poor sono giovani, donne e immigrati”.
Boeri è favorevole all’introduzione del salario minimo per legge indicando che “la legge è più forte della giurisprudenza”. “I maggiori detrattori del salario minimo sono oggi i sindacati” ha ricordato Boeri secondo il quale “le maglie della contrattazione collettiva sono sempre più larghe”.
TN