Intesa Sanpaolo accusa l’indiana Videocon di aver disattesi i patti nella vicenda dello stabilimento di Anagni (Frosinone) di proprietà del gruppo dal 2005 e dove circa 1300 lavoratori sono in cassa integrazione. Il gruppo bancario rileva come Videocon, controllata dal magnate indiano Venugopal Dooth, abbia firmato lo scorso dicembre 2010 un accordo che prevedeva la restituzione immediata di metà del debito erogato da Intesa Sanpaolo nel 2007 dietro garanzia della società controllante indiana quotata alla Borsa di Mumaby e il pagamento dilazionato in 8 anni dell’altra metà ad opera di una società del gruppo.
Secondo la banca l’accordo è stato disatteso unilateralmente solo dieci giorni dopo con una proposta di pagamento dell’intero debito in 20 anni ad opera di una società del gruppo ubicata nelle isole Cayman. Proposta definita “aleatoria e irricevibile” e che ha indotto la banca ha comunicare lo scorso 11 febbraio il recesso dei contratti di finanziamento. Intesa Sanpaolo spera di evitare l’avvio delle procedura legale (e la conseguente attivazione della garanzia sul credito) attraverso un incontro con gli indiani nelle prossime settimane per tornare a un accordo il più possibile simile a quello siglato a dicembre. Una eventuale iniziativa comunque non dovrebbe incidere sulle prospettive di salvataggio per le quali sono in corso trattative con altri gruppi industriali.
Videcon è quotata alla Borsa di Mumbai dal 2000 ed esprime, agli attuali corsi, una capitalizzazione di poco superiore ad un miliardo di euro. Per il 2010, che si è chiuso con un fatturato di circa 2,3 miliardi, una redditività operativa al 18,15% ed un utile netto di 118 mln pari al 5,16%, è stato deliberato il raddoppio del dividendo rispetto all’esercizio precedente. (LF)
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