Lo scorso 5 maggio i lavoratori dell’Iplom, raffineria con sede a Busalla, si sono riuniti in assemblea per fare il punto sulla situazione dopo la rottura, risalente al 18 aprile, dell’oleodotto che collega il sito con porto petroli di Genova.
Alla vigilia della cassa integrazione, i lavoratori hanno diffuso una lettera aperta in cui parlano della condizione di incertezza a cui guardano il loro futuro. “Dietro quel tubo squarciato che tutti hanno potuto vedere sui giornali ci sono persone, con dei nomi ed un volto. Come conseguenza – hanno ricordato i lavoratori – siamo stati costretti a una fermata totale delle attività produttive. Ad oggi non ci sono tempi certi sulla possibilità di ripresa dell’attività.”
I lavoratori sottolineano comunque la garanzia della squadra di emergenza su tutti gli impianti e del personale necessario al mantenimento delle attività necessarie.
“Siamo in attesa -hanno spiegato i lavoratori della Iplom- di capire le cause dell’accaduto e saremo i primi a lavorare affinché eventi simili non si ripetano. Garantiamo a tutti che ognuno di noi è ben consapevole del lavoro che svolge e che ci adoperiamo da sempre al massimo per farlo nel migliore dei modi, per garantire la sicurezza di tutti e per rispettare l’ambiente che ci circonda.”
“Nonostante tutto -conclude la lettera- siamo fiduciosi che tutto si risolverà per il meglio, abbiamo piena fiducia nelle istituzioni e nella magistratura che stanno gestendo il caso e vogliamo anche ringraziare tutti quegli organi che sono stati determinanti nel fronteggiare questa emergenza.”