Torna a scendere la disoccupazione. Secondo i dati provvisori dell’Istat, a febbraio il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5% (-0,3 punti percentuali) riportandosi così sui livelli di agosto 2016.
La stima delle persone in cerca di occupazione a febbraio registra un forte calo su base mensile (-2,7%, pari a -83 mila). Il calo interessa uomini e donne ed è più accentuato tra i 15-24enni e gli over 50. Il numero dei disoccupati si attesta così a quota 2 milioni 984mila.
Quanto agli inattivi tra i 15 e i 64 anni, la stima, nell’ultimo mese è in crescita (+0,4%, pari a +51 mila). L’aumento si concentra tra gli uomini, mentre calano leggermente le donne e coinvolge tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Il tasso di inattività è pari al 34,8%, in aumento di 0,1 punti percentuali su gennaio.
Su base annua calano sia i disoccupati (-0,6%, pari a -18 mila) sia gli inattivi (-2,7%, pari a -380 mila).
Il calo più marcato si ha per la disoccupazione giovanile, ai minimi da cinque anni. Secondo le stime dell’Istat, a febbraio il tasso di disoccupazione degli under 24 è sceso di 1,7 punti, attestandosi al 35,2%. Si tratta del dato più basso dall’agosto del 2012 quando era al 34,8%.
In un mese si è registrato un calo di 41mila disoccupati giovani a fronte di un aumento di 38mila inattivi e di un’occupazione sostanzialmente stabile.
La stima degli occupati, invece, rimane stabile rispetto a gennaio, mantenendosi su livelli prossimi a quelli dei quattro mesi precedenti. Cresce il numero di donne occupate e cala quello degli uomini. L’occupazione aumenta tra gli ultracinquantenni e diminuisce nelle restanti classi di età. Per gli over 50, infatti, l’aumento è di 60mila occupati in un mese e di 402mila in un anno.
Sale il numero di lavoratori a termine, mentre calano i lavoratori a tempo indeterminato e restano stabili gli indipendenti. Il tasso di occupazione è stabile al 57,5%.
Su base annua, a febbraio si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,3%, pari a +294 mila). La crescita riguarda sia i lavoratori dipendenti (+280 mila, di cui +178 mila a termine e +102 mila permanenti) sia in misura più contenuta gli indipendenti (+14 mila). Aumenta il numero di occupati per entrambe le componenti di genere; la crescita è particolarmente accentuata tra gli ultracinquantenni (+402 mila) e in misura più contenuta tra i giovani 15-24enni (+15 mila).
“Al netto dell’effetto della componente demografica, su base annua, cresce l’incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età e si conferma il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita occupazionale, anche per effetto dell’aumento dell’età pensionabile”, ha spiegato l’Istituto.