Secondo la stima provvisoria diffusa dall’Istat, a febbraio 2018 il tasso di disoccupazione scende al 10,9%, -0,2 punti percentuali rispetto a gennaio. Dopo l’aumento del mese scorso, a febbraio la stima delle persone in cerca di occupazione diminuisce dell’1,7% (-49 mila). Anche su base annua diminuiscono i disoccupati (-4,8%, -143 mila).
A febbraio la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,2% (+28 mila). L’aumento interessa prevalentemente le donne e i 25-34enni. Il tasso di inattività sale al 34,7% (+0,1 punti percentuali). Rispetto a febbraio 2017 gli inattivi restano sostanzialmente stabili.
Cresce la disoccupazione tra gli under 25, con il tasso di disoccupazione giovanile che sale al 32,8% (+0,3 punti).
Dal calcolo del tasso di disoccupazione dei 15-24enni sono per definizione esclusi i giovani inattivi, ma tenendo conto anche di questa categoria, l’incidenza dei disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è invece pari all’8,6% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale indicatore è stabile rispetto a gennaio.
Per quanto riguarda la stima degli occupati, a febbraio 2018 si registra una crescita dello 0,1%, pari a +19 mila rispetto a gennaio). Il tasso di occupazione rimane stabile al 58%.
Rispetto a gennaio, si stima un significativo incremento congiunturale dei dipendenti a tempo indeterminato (+54 mila) e una lieve crescita di quelli a termine (+4 mila); continuano invece a diminuire gli indipendenti (-39 mila). La crescita del complesso degli occupati è determinata dalla componente femminile, mentre resta invariato il numero di uomini occupati.
Con riferimento all’età, si registra un aumento tra le persone di 35 anni o più (+37 mila), a fronte di un calo tra i 15 e i 34 anni (-18 mila)
Su base annua si conferma l’aumento degli occupati (+0,5%, +109 mila), prevalentemente tra le donne. La crescita si concentra esclusivamente tra i lavoratori a termine (+363 mila) mentre i permanenti rimangono stabili e calano gli indipendenti (-255 mila). Aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+292 mila) ma anche i 15-24enni (+36 mila), mentre calano i 25-49enni (-219 mila).