Secondo quanto comunicato dall’Istat, nel mese di marzo il surplus sul commercio estero extra-Ue è stato pari a 4.143 milioni, in leggera crescita rispetto ai 4.033 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno.
Rispetto al mese precedente, i flussi commerciali sono risultati in espansione: esportazioni +6,5%, importazioni +0,5%.
L’incremento congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione dell’energia (-13,5%). I beni strumentali (+15,1%) registrano un aumento molto più marcato della media dovuto anche alla vendita di mezzi di navigazione marittima.
Dal lato dell’import, l’aumento congiunturale è più ampio per i beni di consumo non durevoli (+4,2%) e di intensità minore per i beni strumentali (+2,1%) e i beni intermedi (+1,1%).
Nell’ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue si conferma ampiamente positiva (+4,7%) ed estesa a tutti i raggruppamenti principali di industrie.
L’aumento delle vendite di energia sui mercati extra Ue è molto marcato (+20,8%). Nello stesso periodo si rileva una marcata espansione delle importazioni (+6,7%) particolarmente ampia per l’energia (+19,9%).
Nel commercio estero extra-Ue, a marzo 2017 le esportazioni sono in forte aumento su base annua (+15,1%, che si riduce a +14,1% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi). La crescita è molto marcata per l’energia (+42,3%) e di intensità comunque elevata per i beni di consumo non durevoli (+18,9%) e i beni di consumo durevoli (+15,6%). Lo comunica l’Istat.
Le importazioni registrano una sostenuta crescita tendenziale (+19,1%), determinata in gran parte dall’energia (+44,3%).
Il surplus commerciale (+4.143 milioni) è di poco superiore a quello dello stesso mese del 2016 (+4.033 milioni).
Il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici (+7.024 milioni) è in aumento rispetto a marzo 2016 (+6.024 milioni).
A marzo 2017, rispetto allo stesso mese del 2016, le vendite di beni verso Cina (+32,3%), paesi Asean (+31,1%), paesi Mercosur(+23,4%), Russia (+21,2%) e Giappone (+18,0%) aumentano in misura marcata. Svizzera (+12,2%), Turchia (+11,8%) e Stati Uniti (+10,9%) conseguono invece un incremento più contenuto. I paesi Opec (-3,2%) sono in flessione.
Le importazioni dai paesi Opec (+62,1%), Stati Uniti (+42,2%), India (+32,6%), Turchia (+26,0%) e Svizzera (+19,9%) conseguono una crescita più marcata. In misura minore aumentano anche gli acquisti da paesi Mercosur (+15,2%), Giappone (+13,8%), paesi Asean (+8,8%) e Cina (+3,0%). La Russia (-10,8%) registra una flessione.