Torna in leggera crescita il fatturato del settore industriale, mentre gli ordini sono in diminuzione. A novembre, afferma l’Istat, il fatturato dell’industria è aumentato dello 0,1% rispetto a ottobre, dopo la flessione dello 0,5% nel mese prima. Nella media degli ultimi tre mesi, “l’indice complessivo ha mantenuto lo stesso livello del trimestre precedente”.
Gli ordinativi segnano invece una diminuzione dello 0,2% nel confronto con ottobre. Nella media dell’ultimo trimestre, rispetto ai tre mesi precedenti, c’è “un calo più consistente (-1,2%)”.
“L’andamento di fondo del fatturato industriale – spiega l’istituto di statistica – rimane improntato a una sostanziale stazionarietà, con un contributo positivo delle vendite di prodotti energetici, al netto dei quali si registra, negli ultimi tre mesi, un calo congiunturale dello 0,3%. La stabilità del livello delle vendite è il risultato di una tendenza discendente per le vendite interne e di una moderata espansione per quelle dirette all’estero”.
“La dinamica tendenziale – aggiunge l’Istat – del fatturato e degli ordinativi nel corso del 2018 si contraddistingue tuttavia per un progressivo rallentamento della crescita con segnali di flessione degli ordinativi nel mese di novembre, determinati in particolare dalla debolezza della domanda interna”.
“La dinamica congiunturale del fatturato – spiega l’Istat – riflette un leggero aumento del mercato interno (+0,1%) e una variazione nulla di quello estero.
Per gli ordinativi la flessione congiunturale è sintesi di una contrazione delle commesse dal mercato interno (-1,1%) e di un aumento di quelle provenienti dall’estero (+1,1%)”. Per i raggruppamenti principali di industrie, “a novembre gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale dell’1,9% per i beni strumentali e una riduzione dell’1% sia per i beni di consumo sia per i beni intermedi”.
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 come a novembre 2017), “il fatturato totale cresce in termini tendenziali dello 0,6%, con una flessione dello 0,4% sul mercato interno e un aumento del 2,5% su quello estero”. Per il comparto manifatturiero, in particolare, “il settore del coke e dei prodotti petroliferi raffinati segna la crescita tendenziale più rilevante (+13,5%), mentre l’industria farmaceutica mostra la flessione maggiore (-9,7%)”.
L’indice grezzo degli ordinativi, aggiunge l’istituto di statistica, “segna un calo tendenziale del 2%, sintesi di una marcata diminuzione per il mercato interno (-4,4%) e di un incremento per il mercato estero (+1,4%). La maggiore crescita tendenziale è nel settore delle apparecchiature elettriche (+27,4%), mentre la diminuzione più marcata si rileva nel comparto dei mezzi di trasporto (-11,2%)”.
A.P