Le retribuzioni contrattuali a settembre hanno registrato un aumento dello 0,3% rispetto ad agosto, dopo due mesi di crescita zero; mentre su base annua hanno segnato una rialzo dell’1,7%, come già a luglio e agosto. Lo rileva l’Istat, ricordando che il tasso d’inflazione annuo a settembre è stato pari al 3%. Quindi il rialzo tendenziale delle retribuzioni è stato inferiore a quello dei prezzi al consumo. Nella media del periodo gennaio-settembre 2011 l’indice è cresciuto dell’1,8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Con riferimento ai principali macrosettori, fa sapere sempre l’Istat, a settembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano una crescita tendenziale media del 2,0% per i dipendenti del settore privato e dello 0,6% per quelli della pubblica amministrazione.
Guardando più da vicino i diversi comparti, quelli che a settembre presentano gli incrementi maggiori rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono: militari-difesa (+3,7%), forze dell’ordine (+3,5%) e attività dei vigili del fuoco (+3,1%). Si registrano, invece, variazioni nulle per ministeri, scuola, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale.
Nel mese di settembre, nessun accordo contrattuale in attesa di rinnovo, tra quelli monitorati dall’indagine, è stato siglato. Inoltre, sottolinea l’Istituto di statistica, se nel totale dell’economia la quota di dipendenti in attesa è del 33,1% nel settore privato è del 12,9%. Infatti, dei circa 4,3 milioni di dipendenti che aspettano, circa tre milioni sono del pubblico impiego, visto il blocco deciso della procedure contrattuali nella Pa. (LF)
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