In calo i prezzi alla produzione dei prodotti industriali. Ad aprile, afferma l’Istat, i prezzi sono diminuiti del 2,3% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e dello 0,1% su base mensile.
I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno, in particolare, sono diminuiti dello 0,3% nel confronto con marzo e del 3,1% su base annua. Al netto del comparto energetico c’è stata una variazione nulla congiunturale e tendenziale.
Ad aprile, aggiunge l’istituto di statistica, i prezzi dei beni venduti sul mercato estero hanno avuto un aumento dello 0,5% mensile (con un +0,4% per sia per l’area euro sia per quella non-euro). Rispetto allo stesso mese del 2014, c’è stato un incremento dello 0,6%, con un -0,1% per l’area euro e un +0,9% per l’area non euro.
Ad aprile, sottolinea l’Istat, il contributo maggiore al calo tendenziale dei prezzi dei beni venduti sul mercato interno viene dal comparto energetico (-3,1 punti percentuali). Sul mercato estero, per l’area euro il contributo negativo più rilevante deriva dall’energia (-0,5 punti), mentre per l’area non euro il contributo positivo più ampio viene dai beni di consumo non durevoli (+0,6 punti).
Nelle attività manifatturiere, i prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno segnano i tassi di crescita tendenziale più elevati nel settore della fabbricazione di macchinari e attrezzature Nca e nel comparto delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+1,1%). Il settore con la diminuzione più ampia su base annua è la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,8%).
Per il mercato estero, conclude l’istituto di statistica, i maggiori aumenti tendenziali sono, per l’area euro, nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+3,9%), per l’area non euro nel settore delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+4,9%). Il calo annuo più significativo, sia per l’area euro sia per quella non euro, è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, rispettivamente -20,1% e -17,1%.